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Pensieri ossessivi: da dove vengono? 2^ parte

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

Troppi pensieri negativi rivelano scarsa resilienza

La resilienza è fondamentale per riuscire nella vita

Abbiamo visto che le emozioni negative esprimono bisogni insoddisfatti e sono l'effetto dei pensieri negativi e ossessivi innescati dai bisogni stessi. E allora come comportarci con le emozioni?

a) Non dobbiamo evitarle; b) Non dobbiamo opporvi resistenza; c) Non dobbiamo identificarci con esse.

Noi soffriamo molto quando cerchiamo di evitare le emozioni, quando vi opponiamo resistenza o le neghiamo e quando ci identifichiamo con esse. Insomma, le emozioni negative creano disagio quando non ne siamo consapevoli, mentre se siamo coscienti di ciò che ci capita, siamo anche in grado di gestirle opportunamente. E visto che la felicità dipende dalla prevalenza delle emozioni positive su quelle negative, analizziamo questi tre punti approfonditamente.

Pensieri ossessivi: da dove vengono? 2^ parte

a) Non bisogna evitare le emozioni negative

Quando si è soggetti a un'emozione spiacevole come la paura, viene naturale cercare di evitarla per non ritrovarsi ancora in quella brutta situazione di pericolo. La strategia di evitamento tuttavia è dannosa perché limita non poco la nostra vita e tende a rafforzare l'emozione stessa, ossia causa reazioni emotive ancora più intense e incontrollate. Anziché evitare le situazioni spiacevoli che ci fanno paura, è assolutamente necessario affrontarle!

Pensieri ossessivi: da dove vengono? 2^ parte
Le paure e tutte le emozioni negative si vincono soltanto vivendole, affrontandole. In tal modo impariamo a conoscerle e ci abituiamo ad esse, e quando ci siamo abituati, la paura cessa di fare paura. Questo discorso vale per tutte le paure, compresa quella di parlare in pubblico: infatti, più ci esercitiamo, più facciamo bella figura. Ciò significa che le prime volte è inevitabile sentirsi a disagio e fare errori, e poiché ciò vale per tutti, non dobbiamo prendercela più di tanto.

I vigili del fuoco, i paracadutisti e gli artificieri dell'esercito praticano mestieri così pericolosi proprio perché si addestrano a lungo e sono in grado di affrontare qualunque emergenza.

Infatti, la paura è causata dal non sapere cosa fare di fronte ai pericoli.

Uscendo spesso dalla cosiddetta zona di comfort e mettendosi in gioco, il che significa sottoporsi più o meno volontariamente allo stress, si fa esperienza e si acquisisce fiducia e sicurezza di sé, e in tal modo ci si abitua a non aver paura. E mettendosi in gioco cresce anche l'autostima o stima di sé e aumenta anche la resilienza che è la capacità di sopportare le frustrazioni e di rialzarsi dopo ogni caduta!

Chi si rifiuta di imparare qualcosa di nuovo per paura dello stress, non progredisce e andrà soggetto a uno stress ancora peggiore in futuro perché non sarà sufficientemente forte per affrontare le difficoltà della vita e sarà afflitto dai pensieri ossessivi e dalle emozioni negative!

Troppi pensieri negativi sono la conseguenza di una scarsa resilienza. La resilienza è fondamentale per riuscire nella vita e aumenta soltanto attraverso l'esperienza e quindi mettendosi in gioco.

La resilienza ci abitua a non pretendere la gratificazione immediata e ad avere tanta pazienza...

Pensieri ossessivi: da dove vengono? 2^ parte

b) Non dobbiamo opporre resistenza alle emozioni negative

Anche opporre resistenza o negare l'esperienza emotiva spiacevole è controproducente, perché la resistenza e la negazione esercitano una forza uguale e ancora più intensa dell'emozione stessa. Gli inglesi dicono: "What you resist, persists". Ciò a cui resisti, persiste. Si verificano cioè gli stessi effetti dannosi dell'evitamento. Anziché negare e reprimere l'evento spiacevole come il lutto, il crac finanziario, la rottura sentimentale, il tradimento, la malattia, e sentirsi afflitti, confusi, impotenti e depressi, la cosa più giusta da fare è accettare il cambiamento causato dall'evento spiacevole.

Infatti l'accettazione della realtà ci rende flessibili e disponibili ad ascoltare chi ci vuole bene ed elimina l'effetto paralizzante dei pensieri ossessivi e delle emozioni negative, consentendoci di recuperare rapidamente la lucidità mentale e il senso di responsabilità. Insomma liberandoci della rigidità e/o della chiusura mentale e aprendoci agli altri, siamo in grado di riprendere rapidamente la vita normale.

L'accettazione della realtà (e di se stessi) nonostante gli eventi contrari è il fattore cruciale che ci consente di affrontare le immancabili avversità della vita proprio perché ci rende flessibili, aperti e disponibili. La flessibilità ci consente di adattarci a situazioni e circostanze ambientali spiacevoli, proprio come le piante si adattano alla furia delle intemperie.

Purtroppo, la maggior parte delle persone vorrebbe soltanto il bello dalla vita e si angoscia quando arriva il brutto, incolpandosi per propria inettitudine o proiettando la colpa su altri, ma così facendo si ritrova proprio ciò che non desidera. L'accettazione della realtà e la flessibilità ci rendono molto forti e in grado di risolvere qualunque problema senza perdere la calma.

Esistono ormai molte prove scientifiche che dimostrano una chiara correlazione tra emozioni represse (come la rabbia) e disturbi fisici vari come l'attacco di panico, l'ipertensione, l'ictus, l'infarto del miocardio e malattie autoimmuni. È risaputo che i forti dispiaceri debilitano il sistema immunitario. Personalmente sono sempre più convinto che i dispiaceri sono la vera causa delle malattie. Infatti, da bambini ci sentivamo molto più amati e coccolati quando stavamo poco bene e quindi, quando da adulti ci sentiamo afflitti e disperati, ci rifugiamo istintivamente nella malattia per recuperare in qualche modo le attenzioni dei propri cari.

Pensieri ossessivi: da dove vengono 2^ parte

c) Non bisogna identificarsi con le emozioni negative

Molti si sentono sbagliati e si autoflagellano a causa di errori ed insuccessi, mentre dovrebbero capire che anche i miliardari fanno errori e vanno incontro ai pensieri ossessivi, ma non per questo si sentono sbagliati, perciò riescono a riprendersi presto e a ritornare in auge.

È un errore grave identificarsi con i propri pensieri ossessivi, le proprie emozioni, i propri errori o le proprie malattie.

Infatti, in circostanze spiacevoli si dice "sono impaurito", "sono arrabbiato", "sono sbagliato", "sono triste", mentre si dovrebbe dire: "In questo preciso momento è inevitabile che "mi senta" impaurito, arrabbiato, angosciato e triste. Infatti, come abbiamo visto, l'emozione negativa è l'effetto di un bisogno insoddisfatto, ma è pur sempre una condizione temporanea dovuta a un particolare frangente, quindi niente è permanente.

Dando un nome preciso a quella sensazione/emozione/sentimento, se ne prende consapevolezza e si riesce ad accettare l'emozione stessa e a risolverla, evitando che ristagni in qualche parte del corpo scatenando sintomi vari e disagio.

Identificandosi con le proprie emozioni, i propri sogni, i propri desideri, i propri obiettivi, i propri pensieri, i propri errori e le proprie malattie, si va incontro inevitabilmente alla sofferenza perché purtroppo si incappa spesso negli errori, nei rifiuti e nelle difficoltà della vita.

E avremo sempre davanti agli occhi l'evento negativo che ci fa sentire inadeguati e depressi, perché a causa dell'identificazione abbiamo la sensazione che non è il nostro progetto o il nostro desiderio che è stato rifiutato o criticato, ma la nostra stessa persona! Il fallimento del nostro progetto lo sentiamo come fallimento personale e questo errore (di identificazione) è spesso devastante perché annienta il bisogno di importanza o di autostima.

Infatti, la più importante acquisizione dello Sviluppo Personale è proprio quella che, per stare bene con noi stessi, non dobbiamo mai smettere di accettarci, amarci e approvarci, a prescindere. Ecco il modo per conservare l'autostima o stima di sé e avere sempre la voglia di rimettersi in gioco e di uscire dalla propria zona di sicurezza!

Per non identificarci con i nostri progetti, non dobbiamo caricarci di troppe aspettative o pretese, anche perché quanto più si desidera una cosa, tanto più diventa difficile averla, per cui il desiderio insoddisfatto rischia di trasformarsi in ossessione. E non dobbiamo neanche attribuire troppa importanza agli eventi o alle persone, altrimenti rischiamo di sentirci inadeguati e immeritevoli.

Dunque non bisogna identificarsi con i propri errori, ma imparare da essi perché sono le più importanti esperienze di vita! Gli errori non si dimenticano tanto facilmente, e ciò deve essere considerato un bene e non un male!

Pensieri ossessivi: da dove vengono? 2^ parte

Ed ecco cosa mi sento di suggerire per evitare i pensieri negativi ed ossessivi. Ciò che ci fa rimuginare per giorni e giorni togliendoci le energie e la pace interiore, è il fatto che non agiamo. Passando all'azione smettiamo di rimuginare ossessivamente e si allenta immediatamente la tensione nervosa, mentre si recupera la lucidità mentale e la visione d'insieme.

In generale, per avere successo nella vita, sotto tutti i punti di vista, occorre smettere di rimuginare inutilmente e mangiarsi le unghie... e agire, muoversi, partire, fare, lanciarsi fiduciosi nell'agone della vita.

In tal modo si fa esperienza e si accresce la fiducia e la sicurezza di sé, e conseguentemente crescono anche la consapevolezza e l'autostima! Non dobbiamo mai smettere di metterci in gioco perché è questa la via maestra della riuscita personale!

Per stare bene, mente (pensieri) e corpo (azione) devono equilibrarsi!

Per avere sensazioni piacevoli e sentirti fiducioso e ottimista, caro lettore, non devi mai abbandonare l'attività fisica. La sedentarietà distrugge non solo il corpo, ma anche la motivazione. L'attività fisica moderata ti fa smaltire stress e tossine e ti consente di fare il pieno di ossigeno e di endorfine, mentre le due menti entrano in sintonia e smettono di danneggiarsi a vicenda.

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