Magazine Diario personale

pensieri random di una sera d'estate

Da Dony
Il nuovo incarico di lavoro, come immaginavo, è iniziato parecchio sottotono, con la normale attivita' di routine dimezzata rispetto al solito.
Cio' non significa che manchino i problemi da risolvere, visto che per le emergenze siamo operativi come sempre.
Ma rispetto all'incarico della scorsa primavera, per il momento questo mi pare una passeggiata, e finche' dura me la godo.

Nel mio settore si è creato un posto libero, grazie ad una delle ragazze che ha vinto un concorso in un ospedale piu' vicino alla sua citta'.Ho chiesto e ottenuto che fosse la Franci ad occupare quel posto.Contenta io, per averla di nuovo nel mio gruppo.E anche lei è contenta, perche' finalmente ho la possibilita' di toglierla dai turni, e in questo modo, ora che è rimasta sola, potra' gestire meglio il suo bambino.Per un arrivo che mi riempie di gioia, c'è invece una partenza che mi lascia addosso una tristezza infinita.
Si tratta della mia capa, la responsabile infermieristica del mio dipartimento, la persona che piu' di ogni altra, in questi anni, ha creduto in me e mi ha dato la possibilita' di riscattarmi.
Il suo mandato triennale è scaduto, e ora le tocca ricominciare daccapo in un altro dipartimento.
Quando la vidi per la prima volta, tre anni fa', mancavano pochi giorni all'inizio dell'alimentazione forzata con la sonda.
Nelle condizioni fisiche e psicologiche in cui mi trovavo, non avrei mai pensato di convincere una persona severa ed inflessibile come lei ad investire anche solo un secondo del suo tempo su di me.
Tre anni dopo invece mi ha promossa coordinatrice.
L'imprevedibilita' della vita.
O forse è vero che, anche se si arriva a toccare il fondo, una possibilita' per ricominciare c'è sempre.
L'ho ringraziata per tutto quello che ha fatto per me, e mi ha risposto che non ne avevo motivo, perche' quel posto me lo merito tutto.
Sta di fatto che mentre la osservavo raccogliere i suoi effetti personali dalla scrivania, ho provato ancora una volta quel senso di vuoto che ti toglie il respiro, come è successo con tutti gli abbandoni della mia vita.
Stavolta non ho usato l'abbuffata di cibo per riempirlo.
Ma è stato terribile lo stesso.

Così nel frattempo è arrivata la nuova capa.Ha tutta l'aria di un mastino napoletano.Spero non pianti storie perche' occupo quel posto senza avere il master.Che poi mica è colpa mia se chi aveva piu' diritti di me ci ha rinunciato, e io sono stata l'ultima spiaggia a cui ricorrere.Intanto stamattina ha fatto il suo primo giro di perlustrazione nel mio settore, beccando una delle ragazze con le unghie laccate di rosso.E naturalmente la pettinata me la sono presa io.D'accordo, avrei dovuto farle togliere lo smalto e non l'ho fatto.Cheppalle pero'!!!Se il buongiorno si vede dal mattino...Oggi, prima di rientrare a casa dopo il lavoro, mi sono fermata in una forneria a comprare il pane.
Fuori c'era un mendicante indiano che chiedeva l'elemosina.
A me ha chiesto se gli compravo le sigarette.
Gli ho risposto che quelle no, non ci pensavo nemmeno a prendergliele, ma se aveva fame potevo comprargli qualcosa da mangiare.
Non mi ha risposto, ma nella forneria una brioche al cioccolato gliel'ho presa, tanto ho pensato che, alla peggio, me l'avrebbe tirata dietro.
Invece l'ha accettata e mi ha ringraziata.
Aggiungendo che vuole tornare in India, perche' in Italia c'è troppa crisi.
Andiamo bene.

Ho litigato con i miei vicini di casa per cose che ho sopportato in silenzio tanti anni e ora non tollero piu'.Lì davvero mi sono resa conto che sto invecchiando.Me ne sono resa conto anche quando un tipo, mentre prendevo un po' di fresco su una panchina del lungolago, si è avvicinato per attaccare bottone - in effetti doveva veramente essere alla frutta - e mi ha chiesto " Tu ci sei su Facebook?".Abbello!!! Se volevi far colpo su di me hai scelto proprio la domanda giusta!Oggi ricorre il quarto anniversario della tragica scomparsa di mio padre, che morì annegato durante un'alluvione.
 (la data riportata è sbagliata, il nubifragio avvenne il 17 luglio)
Quel giorno ci vollero ore per percorrere la 
galleria allagata che vedete nel video, che solitamente attraverso in pochi minuti.Quando arrivai da lui era troppo tardi.Il fiume se l'era gia' inghiottito.Il tempo passa, ma il senso di colpa continua a schiacciarmi l'anima con la stessa potenza di un macigno.Saranno state queste emozioni tutte insieme, ma stasera ho messo via il burger di tofu che avevo programmato di mangiare per cena, e ho preso i sofficini di Luca.
Tutta quella panatura croccante.
Il formaggio cremoso.
Il ripieno che ti scotta la lingua.
Così rassicurante.
Così consolatorio.
In fondo l'importante è non esagerare, e almeno in questo un equilibrio l'ho trovato.

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