Magazine Racconti

Pensieri un po' amari...

Da Elisavagnarelli @VagnarelliElisa
Ventiduesimo giorno dell'anno. Non lo so... per la prima volta in questo 2013 mi ritrovo in lotta con quella parte di me che vive di profondo scetticismo per tutto ciò che la circonda. Probabilmente, potrà apparire strano che sia proprio io - l'eterna, solare ottimista - a scrivere queste cose, eppure...Se cerco con la mente un qualsiasi 'qualcosa' che mi riguardi, stasera non c'è verso di salvare niente da una buona dose di critica e di super polemica.Mi chiedo se valga sempre e comunque la pena vedere il bicchiere mezzo pieno. Visto e considerato che anche la vita di chi lo osserva in 'modalità' mezzo vuoto va comunque avanti e, almeno per ciò che si percepisce dall'esterno, nemmeno troppo male... perché continuare imperterriti a scervellarsi tanto, nella continua ricerca di ragioni positive? Comincio a essere del parere che esistano situazioni in cui vedere nero sia un qualcosa di imprescindibile. Quello che è il guaio (meglio, l'infinita ragione di amarezza) è che quasi mai mi ritrovo a pensarla così quando si tratta di ragionare su questioni pratiche, mentre quasi sempre finisco per ragionarci quando si tratta di analizzare i cosiddetti "rapporti umani". Credetemi pure (e, magari, subito dopo aver letto queste successive poche parole ne riderete... pensando che io abbia scoperto l'acqua calda!) sono sempre più rari i rapporti che meritano la dignità di un simile appellativo. Umano. Umano... Per la mia esperienza (che giudico essere anche troppa, per i miei soli - e in questo caso particolare mi soffermo a sottolineare... soli - ventisette anni), non c'è rapporto (salvando poche eccezioni, che per fortuna ancora esistono!) che in qualche modo non celi in sé una fregatura... allora, anche se ce la si mette tutta per fare buon viso a cattivo gioco, può succedere che si arrivi a un ventiduesimo giorno di un nuovo anno e ci si ritrovi... stanchi. Non mi è mai sembrato di chiedere molto alle persone che mi circondano, eppure... alcune di loro si comportano nei miei confronti come se tenere un atteggiamento rispettoso e lontano da ogni tentativo di ferire sia la cosa più difficile sulla faccia di questa terra.Ecco... scendere in particolari mi risulta difficile. Perché a volte, ancora, è la mente stessa che si rifiuta di ragionare su qualcosa che ha visto attraverso gli occhi e che ha percepito mediante il resto del corpo e che... le appare totalmente inspiegabile. Cosa c'è di difficile nel detto: Non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te? Perché esistono persone, su questo pianeta a volte insulso, che riescono benissimo a recitare la parte di vittima, mentre sono loro stessi carnefici? I ragionamenti più assurdi, le logiche più illogiche... possibile che ciò che dovrebbe essere considerato giusto e sensato, venga gettato via nell'immondezzaio, per dare largo spazio a bugie, commedie e... chi più ne ha, più ne metta. Mah... sono scettica. E quello che è peggio, se proprio devo essere sincera, è sentirmi dentro e scoprire che... lo scetticismo sta portando al distacco. Il distacco, a volte, conduce al disincanto. Non ho mai creduto che avrei vissuto per tutta la vita in un mondo pieno zeppo di "C'era una volta..." e "Vissero per sempre...", ma... sentire la necessita di corazzarmi ogni giorno per affrontare ciò che non dovrebbe neppure esistere è una fatica incalcolabile. Riconosco nella vita quotidiana situazioni che mi feriscono a morte e che, in tempi ormai remoti, mi avrebbero gettato in uno scompiglio totale fatto di lacrime. Eppure... gli occhi rimangono asciutti, pur continuando a vedere e sentire. Il cuore continua a negare anche la più minuscola possibilità che possano veramente partire da "umani" atteggiamenti sgradevoli e sconcertanti... eppure... ognuno pensa a sé, nessuno pensa agli altri. E se capita a te di ferire anche solo una mezza volta, la catastrofe e una voragine di inculcati sensi di colpa è tutto ciò che ti aspetta... mentre nessuno, guardandoti, si chiede mai... cosa ho fatto? Ho trattato questa persona nel modo in cui io vorrei essere trattato? E allora scopri che... anche 'mettersi nei panni di...' è qualcosa che ormai non usa più.
Mi scuso per lo sfogo... stasera va così, ma... chissà, anche parlarne può avere un suo senso. Buona notte. e speriamo che domani torni a splendere il sole. :-)

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines