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Pensierini di fine giornata, tra letterine e necrologi

Da Clarinettem

Letterina

Caro tassista,

tu che, per arrivare a Cadorna dall’Arena (Milano), mi hai fatto fare il giro dalla Triennale giusto per gustarti TUTTI i semafori (rossi).

Tu che, alle mie rimostranze e all’ennesima coda chilometrica all’ennesimo semaforo (rosso), te ne sei venuto fuori con «a quest’ora c’è casino da quella parte!». You don’t say!

Spero tanto che ti possa venire il cagotto mentre sei imbottigliato nel traffico.

Con affetto e stima,

*Quella che ha sborsato 15 euro per un viaggio da 7*

Necrologio

Era luminosa e discreta.
Nessuno come lei sapeva mantenere i segreti. Sapeva tutto di noi, conosceva ogni nostro dettaglio, eppure non osava turbare la nostra intimità.

Era calda. Solare, allegra. Faceva compagnia durante le ore più improbabili, illuminandoci con la sua grazia soffusa.
E lì, proprio tra una doccia e una lavata di faccia, oggi ci ha lasciato. Si è, ed è proprio il caso di dirlo, spenta.

Per sempre.

È dunque con immenso rammarico che annuncio la dipartita dell’ultima lampadina che ci era rimasta in bagno.
Possa riposare in pace nel paradiso dei faretti.

Là dove, finalmente, risplenderà di Luce Eterna.



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