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Pensioni, il ministro Padoan: “Rimborsi in base al reddito, il decreto è pronto”

Creato il 10 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“Entro la prossima settimana il Consiglio dei ministri potrebbe già varare un decreto”. “Meglio risolvere il prima possibile sia in termini di trattamento degli arretrati sia in termini di regime futuro, anche perché la Commissione europea ci sta osservando attentamente. Non ripristineremo totalmente l’indicizzazione, lo faremo in modo parziale e selettivo. Progressività e temporaneità, come dice la Corte, vuol dire evidentemente che sono le pensioni più basse che devono essere protette più di quelle alte”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in un’intervista in apertura del Messaggero. Ad intervenire anche il sottosegretario Enrico Zanetti, in un’altra intervista al Sole 24 Ore.

(blitzquotidiano.it)

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L’intervista al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sulle pensioni. “Se si dovesse ripristinare totalmente l’indicizzazione, l’Italia si troverebbe a violare simultaneamente il vincolo del 3%, l’aggiustamento strutturale e la regola del debito”, evidenzia Padoan. “La Commissione ci metterebbe immediatamente in procedura l’infrazione sia per il deficit che per il debito”. ”Terremo conto delle fasce di reddito sia in termini di arretrati sia di trattamenti futuri. Ma allo stesso tempo – rileva il ministro – occorre mantenere sostanzialmente intatta la struttura del Def”, cosa possibile “perché il Def era stato costruito avendo in mente un di più di risorse”. Sulla spending review, “stiamo lavorando con determinazione, gli obiettivi aggregati saranno raggiunti. Agiremo anche sulle detrazioni e deduzioni fiscali”, assicura Padoan. Parlando delle banche, “sui crediti in sofferenza stiamo lavorando per attivare rapidamente un mercato. Lo Stato può intervenire direttamente o indirettamente. E qui dobbiamo superare le riserve della Commissione in tema di aiuti di Stato”, spiega Padoan. Sul recupero crediti, “con il ministro Orlando stiamo lavorando a misure per le quali non c’è bisogno della luce verde di Bruxelles”. Quanto al problema della ‘bad bank’, “risolveremo nel giro di poche settimane”. In merito alla crisi greca, “il ministro Varoufakis sa che il tempo sta finendo. Speriamo di raggiungere un accordo prima dell’inizio dell’estate”, dichiara il ministro.

Zanetti, sacrifici anche per baby pensionati. I baby pensionati “non potranno sottrarsi ai sacrifici” chiesti agli altri pensionati, perché “non sarebbe giusto penalizzare maggiormente un pensionato con un assegno di 3mila euro e 40 anni di contributi rispetto a un altro pensionato con un assegno anche di 1.500 euro che però ha versato contributi per soli 18 anni”. Lo afferma il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, in un’intervista al Sole 24 Ore in cui rilancia la proposta di adottare un criterio di “gradualità”, sia per gli importi sia per anzianità contributiva, con un “tetto di fatto” a 5mila euro. “Il punto di equilibrio compete al ministro Padoan anche sulla base di un’interlocuzione politica con le forze di maggioranza”, rileva Zanetti. “Sul 2015 abbiamo uno spazio di deficit pari allo 0,5% del Pil che equivale a 8 miliardi. L’alternativa, puramente teorica, sarebbe sforare la soglia del 3% o agire con compensazioni, ma per noi non c’è alcun intervento che può essere finanziato con un aumento delle tasse”. “La sentenza della Consulta è immediatamente applicabile ma offre anche al Governo la facoltà di adottare nuovi interventi. La soluzione migliore – dice il leader di Scelta Civica – sarebbe una norma procedurale che dia un paio di mesi all’Inps per fare i conteggi necessari per valutare un intervento anche sulla base degli anni di effettiva contribuzione di ciascuno”. Nell’intervista Zanetti incalza Matteo Renzi sulle riforme economiche che “davvero servono al Paese”, dal fisco alle partecipate, e chiede al premier di procedere con “la stessa determinazione mostrata con l’Italicum contro i frenatori della sinistra del suo partito”. (ANSA)


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