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Pepe Deluxé - Queen Of The Wave

Creato il 26 febbraio 2012 da Beppax
Pepe Deluxé - Queen Of The WaveChe i Pepe Deluxé fossero eccessivi, kitsch e con significative tendenze alla provocazione musicale fine a se stessa, lo si sapeva. Ma che un giorno sarebbero arrivati a produrre un album come "Queen of the wave" nessuno se lo sarebbe immaginato."Queen of the wave" infatti, oltre che bellissimo, è un disco ambizioso e composto per rappresentare un passo avanti nella musica di questo inizio di secolo. La sua struttura è progressiva come quella di un album degli Yes, tanto per intenderci: alterna complesse sequenze ritmiche ed accelerazioni mozzafiato a melodie sognanti senza mai perdere un filo conduttore comune a tutti i brani. Nella struttura, quindi, "Queen" non sembrerebbe presentare grandi novità, quando invece è nel contenuto che l'album si propone come assolutamente rivoluzionario.Il contenuto infatti è composto esclusivamente da puro citazionismo cinematografico, come da cifra stilistica dei Pepe Deluxé d'altronde. Tuttavia questa volta il gruppo scandinavo è riuscito a trovare la quadratura del cerchio. Il loro non è più semplice macchiettismo fine a se stesso, il loro non è più uno stile da stigmatizzare e liquidare come estemporaneo pop burlesco. "Queen of the Wave" è composto da pezzi potenti, prodotti con un livello sonoro di qualità assoluta, ed il gioco del citazionismo qui condotto rappresenta l'espressione più alta di arte contemporanea di riciclaggio culturale.Forse il brano di "Queen" che meglio rappresenta la logica del disco è "Contain Thyself", un pezzo che apre con un arpeggio di chitarra quasi pedissequamente ispirato a una delle celebri nenie western a la Morricone, per introdurre una voce femminile più riportabile ad un certo folk psichedelico suonato ad esempio dagli Incredible String Band o dai Fotheringay, per poi ancora schizzare via lungo spericolatissime evoluzioni ritmico-elettroniche che lasciano letteralmente senza fiato. Il citazionismo diventa poi quasi emanazione horror da notte degli zombie quando ad un certo punto, in "Grave Prophecy" sembra che ad alternarsi ai microfoni vi siano le repliche esatte di Scott Walker e Nancy Sinatra che giocano ad inseguirsi con in pugno lunghi coltelli insanguinati. Poi "My Flaming Thirst", con il suo canto epico cinematico da bambolina vintage, fa impallidire nel confronto qualsiasi tentativo di Danger Mouse di ergersi ad unico luminare della materia.Insomma, "Queen of the wave" offre ad ogni brano un magnifico caleidoscopio d'invenzioni musicali e di citazioni farsesche, e finisce col diventare l'opera "camp" definitiva d'inizio secolo per qualità della messa a punto. Si tratta di un'opera importante e succosa in cui immergersi senza pregiudizi e che raccomandiamo principalmente a tutti coloro che, consapevoli di prendersi troppo sul serio, cercano qualcosa che li aiuti ad elaborare qualche trauma nascosto dentro sé per riderci un po' su.
L'intero ricavato dalle vendite sarà devoluto in beneficenza alla John Nurminen Foundation (fondazione che si occupa del recupero e rivalutazione di tutte le arti e gli oggetti strumentali inerenti all'antica arte marinaresca del popolo finlandese).

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