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per i Bambini. Contro l'Overload di Mezzi e Contenuti

Creato il 20 dicembre 2012 da Marcodalpozzo @marcodalpozzo
Mi capita spesso di ragionare sul come, perchè e quanto i bambini debbano essere esposti alla tecnologia. E ragiono raccontando, molto banalmente, di un mio passato fatto di ginocchia sbucciate e punti di sutura sulla testa; di un cellulare arrivato solo alla laurea, alla veneranda età di 28 anni; di una frequentazione relativamente tardiva della rete; e - a dispetto di quella stessa laurea - di una ignoranza convinta per la tecnologia.
Un passato che, però, non mi tiene lontano dai benefici che la tecnologia porta.
Non sono mai riuscito a trovare una giusta via di mezzo, una posizione credibile, io, ingegnere tra insegnanti,  che mettesse al centro i bambini con esperienze fatte con un tatto che non fosse soltanto quello dei polpastrelli; che avesse come obiettivo un futuro uso consapevole della tecnologia stessa e, quindi, anche della Rete da parte dei bambini e che, oltretutto, li metesse al riparo da un overload fatto oltre che di contenuti, anche di mezzi.
per i Bambini. Contro l'Overload di Mezzi e Contenuti
Ecco, l'appello di Franco Lorenzoni, Maestro Elementare, avrei voluto scriverlo io perchè lo trovo equilibrato e, nel modo più assoluto, non è ideologicamente contro la tecnologia.
Eccone due passi:
- Faccio una proposta e un appello: liberiamo bambine e bambini, dai 3 agli 8 anni, dalla presenza di schermi e computer, almeno nella scuola. Fermiamoci finché siamo in tempo! La Scuola dell'Infanzia e i primi due anni della Scuola Primaria devono essere luoghi liberi da schermi.
- I primi anni di scuola rischiano di trasformarsi in un tempo dove regna l'irrealtà. Ma i bambini hanno un disperato bisogno di adulti che sappiano attendere e accogliere le parole e i pensieri che affiorano, che siano capaci di ascoltarli e guardarli negli occhi. Hanno bisogno di tempi lunghi, di muovere il corpo e muovere la testa, di dipingere e usare la creta; devono poter essere condotti ad entrare lentamente in un libro sfogliandolo, guardando le figure e ascoltando la voce viva di qualcuno che lo legga. E cominciare a scrivere e a contare usando matite, pennelli e pennarelli, manipolando e costruendo oggetti per contare, costruire figure ed indagare il mondo. Hanno bisogno di guardare fuori dalla finestra il sole che indica il tempo e i colori della luce che cambiano col passare delle nuvole. Hanno bisogno di scontrarsi e incontrarsi tra loro in quel corpo a corpo con le cose e con gli altri, così necessario per capire se stessi. Tutto questo davanti a uno schermo NON SI PUO' FARE!

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