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Per le strade di Parigi: i ponti

Creato il 26 ottobre 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

Sous les ponts de Paris, lorsque descend la nuit/Viennent dormir là tout près de la Seine/Dans leur sommeil ils oublieront leur peine…”.

Accompagnato dalle parole di Jean Rodor e dalle musiche di Vincent Scotto – anno 1913 -, vi ritrovo, miei cari lettori, dopo alcuni mesi di latitanza, pronto a riprender con voi il cammino per le strade di Parigi. Oggi non mi allontanerò dalla Senna, e costeggiando le sponde del fiume caro agli abitanti di qui conosceremo i ponti che la scavalcano. Vi informo, sono ben 37 ma per farla breve vi racconterò aneddoti e storia solo di alcuni di essi.

Pont Alexandre III PER LE STRADE DI PARIGI: I PONTI (5^puntata)

Il Pont Alexandre III – da wikipedia.fr

 Debutto con il Pont Alexandre III, a personale giudizio del vostro scriba il più sontuoso ed imperiale dell’intero lotto. Fu costruito nel 1900 in occasione dell’Esposizione Universale e celebrava il trattato di alleanza tra Francia e Russia. Unisce il Grand Palais e il Petit Palais con la spianata degli Invalides e si lascia ammirare per l’eleganza dei suoi lampioni in bronzo, i ricchi decori Art Nouveau e i quattro magnifici piloni a rappresentare la Francia medievale, quella rinascimentale, quella illuminata del Re Sole e quella moderna.

squa 533x400 PER LE STRADE DI PARIGI: I PONTI (5^puntata)

Square du Vert-Galant – da wikipedia.org

Non lasciatevi ingannare dall’andamento che sta prendendo questa conversazione, il percorso che sto disegnando non segue proprio la planimetria cittadina, anzi, i ponti di cui vi sto raccontando son piazzati senza un filo logico. Esempio, mi viene in mente il Pont Neuf, che delimita l’Ile de la Citè, che a dispetto del nome è il più vecchio di Parigi – data 1607 – ma senza dubbio anche il più romantico. E non solo perchè vi hanno girato il film Les amants du Pont Neuf, ma vi garantisco che dal piccolo giardino a riva del fiume, lo Square du Vert-Galant,  si gode in beata tranquillità la più bella vista sulla Senna e sul Louvre. Si compone di 12 archi irregolari ed era in principio il ricettacolo di una folla di ciarlatani e personaggi pittoreschi che occupavano i marciapiedi. Già, perchè il Pont Neuf non aveva boutiques, come prima di lui tutti i ponti in legno di Parigi, ed è annunciato da una statua di re Enrico IV, che l’inaugurò attraversandolo in sella a un destriero bianco.

Mentre uno squarcio di fantasia mi facilita il compito nel ricordare che il Pont Amont – 270 metri -, cioè a monte, e il Pont Aval – 313 metri -, cioè a valle,  sono i due che aprono e chiudono la sequenza e sono pure i due più lunghi, ecco a voi il Pont Mirabeau, che ispirò a tal punto la verve poetica di Apollinaire da dedicargli un famoso poema.

Un alone di tristezza e nostalgia accompagna il Pont de l’Alma, nella cui galleria d’accesso andò inconsapevolmente incontro alla morte Lady Diana. Sventura, certo, ma l’Alma ha anche una storia curiosa da raccontare, quella legata all’unica statua rimasta delle quattro originarie, quella dello zuavo che combattè la battaglia di Crimea nel 1854. L’opera in pietra è sentinella del livello di guardia della Senna, se “le zouave a les pieds dans l’eau” c’è rischio che il fiume straripi. Nel 1910 l’acqua raggiunse le spalle dello zuavo e rischiò di rompere gli argini.

Il tempo stringe ma lo spazio che mi vien concesso è generoso, avanti allora, fino al Pont Marie che collega l’Ile Saint Louis al quartiere del Marais. Deve il suo nome al senso imprenditoriale e al portafoglio ben fornito di Christophe Marie che nella prima metà del XVII secolo finanziò l’urbanizzazione dell’isolotto e dal 1887 è Monumento Storico.

PASS PER LE STRADE DI PARIGI: I PONTI (5^puntata)

Pont Simone de Beauvoir – da blog.bmykey.com

La passerella pedonale Pont Simone de Beauvoir, recentissma, 2006, che dal quartiere di Bercy porta direttamente alla Biblioteca Nazionale di Francia, ha forma particolare ed è l’incrocio tra due curve, una convessa, l’altra concava mentre un’altra passerella, il Pont des Arts, centralissima, dall’antico charme romantico, è sorretta da nove archi in ghisa. Dal Louvre si va all’Institut de France e alla Scuola Nazionale delle Belle Arti fondata dalla regina Margot.

L’orgoglio bleau-blanc-rouge ispirò il Pont de Iena, a glorificare la vittoriosa battaglia in terra prussiana che il Bonaparte sostenne all’apice della sua fama, ed è forse il più suggestivo perchè è il ponte che dal Trocadero porta al simbolo, la Tour. Per Tour, intendo la Tour Eiffel, ovvio.

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Pont Bir-Hakeim – da wikipedia.org

Chiudo col Pont Bir-Hakeim, il più singolare perchè fatto a due piani, passaggio Metro sopra, corridoio automobilistico sotto, immortalato dalla geniale cinepresa di Bernardo Bertolucci e animato dall’amore sensuale tra Marlon Brando e Maria Schneider in “Ultimo tango a Parigi“.

J’adore Paris, vero?

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