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Per pochi attimi (e qualche occhiaia) in piu'

Da Mammapiky @mammapiky

PER POCHI ATTIMI (E QUALCHE OCCHIAIA) IN PIU' Da tre anni a questa parte, oltre ad essere diventata un'esperta su temi da prima pagina quali la funzione di una tetta da 0 mesi a 2 anni, l'utilizzo del pannolino come arma impropria, i misteri di un capriccio nato dal nulla e tanti altri degni di titoli a lettere cubitali, ho raggiunto un'importante e più che altro essenziale, consapevolezza, una di quelle che ad avercela o non avercela, fa la differenza, ma che mai, fino allora, era stato un mio problema. Ho scoperto l'esatto (o meglio inesatto), valore del tempo, la sua relatività e il suo moto ondoso. L'ossessione per l'orologio e per quello che consideravo il pregio della puntualità, da quando sono mamma, non mi appartengono più, hanno perso valore e consistenza, ritrovandosi ora, dopo un tremendo scivolone, sullo scalino più basso della piramide "COSE IMPORTANTI della VITA".
In questi tre anni ho imparato che, il tempo può essere molto variabile secondo di chi lo usa e, alle rarissime volte in cui ne avanza almeno un po', ne corrispondono molte di più in cui non è sufficiente nemmeno a raddoppiarlo. Inutile ballare il can can, nel vano tentativo di arrivare puntuali a quell'appuntamento, o inca@@arsi perché non appena state per uscire, varcando l'uscio di casa, loro richiedono essere cambiati dalla testa ai piedi. Assurdo dare un orario preciso e molto meglio aggiungere sempre la parola "circa", che permetterà di arrivare in ritardo senza sembrare inaffidabili. Oramai considero il tempo un acerrimo nemico e anche se a volte sembra sorridermi, in realtà sta semplicemente ghignando e nel caso io decida di ignorarlo, lui di certo mi pungolerà.
Questo vivere costantemente in ritardo e sotto pressione, aggravato dal fatto che ora a gestirne ne ho due, mi ha però permesso, di imparare cose nuove, affinarne altre esistenti e scoprirne di nascoste. Naturale attitudine per cose impossibili, e in alcuni casi, veri e propri talenti. Tanto per cominciare ho imparato a calzare le scarpe senza usare le mani, magari non di tutti i tipi ma, se esenti da lacci, basta tenere gli addominali in dentro, prendere la mira e dosare l'equilibrio. Ho pure capito che per quel po' di maquillage che mi metto, una mano, possibilmente, ma non necessariamente, la destra, basta e avanza, l'altra potrà essere, con maggior profitto, impiegata per vestire, pettinare, cullare e similari e che vestirmi con il cunt down attivato, fa scoprire abbinamenti trendy che mai osati prima.
Oramai faccio lavatrici mentre completo puzzle di Peppa Pig e canto ninna nanne.
Preparo la cena usando le braccia per allattare e la presa prensile, spalla orecchio, per rispondere al telefono. Addormento uno e contemporaneamente sveglio l'altro, infilo una maglietta e cambio un pannolino. Raccolgo giocattoli con i piedi mentre spolvero con le mani.
Una circense di alto livello.
La mattina, l'uscita di casa per portare Cestino all'asilo è "divertentissima" mentre l'orario del suo arrivo estremamente variabile, i fattori da combinare magicamente sono troppi e imprevedibili per permettere previsioni non azzardate ed in più esiste una concreta possibilità che la situazione vada peggiorando, perché al ritardo della mattina si accumulano tutti i ritardi del resto della giornata e la sera si tocca l'indecenza, nell'orario della messa a letto. Per ora, per limitare i danni intendo, sto anticipando di giorno in giorno, il chicchirichì della sveglia, sperimentando diverse combinazioni organizzative con risultati scarsini e deboli successi, molte disfatte e profonde occhiaie nere. Questo post partecipa al blogstorming

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