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Per puro caso – di Fernando Coratelli

Da Fabry2010

Per puro caso – di Fernando Coratelli

Il suono delle stoviglie del bar all’angolo

Le finestre aperte le mattine estive

Gli stessi libri in biblioteca da vent’anni

Le promesse che scivolano da amante ad amante

Il passo pomposo di chi non si è mai mosso

La nudità nascosta in un accappatoio

Osservi la strada con quel vecchio binocolo

Sderenato come la tua anima di paroliere

Hai creduto senza ascoltare

Hai sperato senza conoscere

Hai amato senza guardare

Ed è nell’essenza di quel senza

Che scovi il grumo di sangue e saliva

Che ti sei lasciato su strada come molliche

E allora ripercorri a ritroso il fonema delle coincidenze

Il suono del bar all’angolo delle stoviglie

Le mattine estive aperte alla finestra

Da vent’anni nella stessa biblioteca senza libri

Gli amanti senza promesse scivolano l’uno nell’altra

Il passo fermo di chi corre all’impazzata

L’accappatoio nascosto nella propria nudità

Quello senza lauree aveva trovato il male di vivere

Osservando la foglia riarsa accartocciarsi

Tu scrivi per mantenere memoria

Del più angoscioso dei luoghi comuni.

[Immagine: Franz Krauspenhaar - Cockeye/Death.]



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