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Perché Berlusconi si dimise? Il peccato originale di Giorgio, Pierfy, Mario e Pierluigi. E nel Pdl inizia l’”exodus”.

Creato il 15 luglio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Perché Berlusconi si dimise? Il peccato originale di Giorgio, Pierfy, Mario e Pierluigi. E nel Pdl inizia l’”exodus”.

Berlusconisi dimise travolto dallo spread. Arrogante, presuntuoso e vittima dei suoi deliri d’onnipotenza, Silvio non ammise mai, neppure con se stesso, che il problema non era lo spread ma la sua stessa persona: inadeguata, priva dell’abc economico indispensabile, inaffidabile, sputtanata ormai a livello mondiale, tanto che a Canneslo trattarono peggio di un clochard ubriaco sulla Croisette. Ignorare volutamente il fatto che non fosse all’altezza e, ritenendo la richiesta di dimissioni un affronto, portò Silvio, da ottimo commerciante di patacche quale è, a porre le sue condizioni, insomma una trattativa sulla “buonuscita” che lo mettesse al riparo da eventuali colpi di testa della nuova governance. Nano Bifronte pretese l’impunità. Chiesta e ottenuta. Tornate ai processi “Mediatrade” e “Mills” e vi renderete conto che non sto dicendo fesserie. Nuova legge sulla corruzione. Chiesto e ottenuto che non passasse come il governo, il Pd, l’Udc e l’Idv l’avevano formulata e nonostante lo stesso Pd (Angela Finocchiarodovrebbe vergognarsi almeno un po’), gli avesse servito l’impunità su un piatto d’argento (processo “Ruby” docet). Il beauty-contest per le frequenze del digitale terrestre. Chiesto e ottenuto, visto che l’asta non si sa se e quando si terrà, quali saranno i contendenti e soprattutto in che modo Corrado Passerapensa di strutturarla. La Rai e il suo controllo. Chiesto e ottenuto. Ci sono voluti mesi per eleggere il nuovo Cda e, dalle prime notizie, sembra che, sia la presidente Anna Maria Tarantola (ma come cazzo si fa a nominare presidente della Rai una che si chiama Tarantola e fa la banchiera?) che lo stesso Cda,siano tenuti sotto scacco dai componenti del Pdl. Quali poteri decisionali veri avrà il “Ballo di San Vito” non lo so né, credo, si potrà mai verificare. Nonostante Silvio sia stato accontentato su tutto quello che ha chiesto come Tfr, lui non ha mollato di un centimetro. Le azioni Mediaset, da quando non è più presidente del consiglio, sono crollate. Gli inserzionisti sono fuggiti e gli ascolti precipitati e, quindi, occorre urgentemente un rimedio, serve che Mediaset abbia altri introiti e allora, a cosa sta pensando il Governo per tenere buono Nano Bifronte? Regalargli lo strapotere sul web, of course. Silvioperò, si sa, è un ingrato. La politica gli manca troppo e quel posto in prima fila al Quirinale, lo desidera proprio tanto. Silvio vuole fare il presidente della Repubblica e, crede lui, da buon commerciante sta tirando sul prezzo della sua apparente uscita definitiva dall’agone politico. Si ripresenta alle elezioni del 2013 (o dice di volerlo fare) convinto che l’Italia e l’Europavadano nel panico (come sta effettivamente accadendo) e, per farsi da parte, mette sul piatto della bilancia proprio la presidenza della repubblica. Sostenuto dal suo nuovo cerchio magico, Silvio sta affinando le armi in vista del rush finale, sta preparando lo scatto di reni che lo porti a occupare quella poltrona tanto amata che gli assicurerebbe l’impunità a vita. Ma molti dei suoi lo hanno capito e hanno deciso di non seguirlo. Tirava già aria di fronda. Pisanue soprattutto Scajola, non vogliono più soddisfare i bisogni del Capo (anche i loro) e quindi via dal Pdl. Lo stesso discorso stanno facendo gli ex di An. La Russa è stato chiarissimo: “Se il Pdl tornerà a chiamarsi Forza Italia, noi ce ne andiamo”. Ma tutti i maggiorenti del Pdl sono sul piede di guerra perché hanno capito che qualora si tornasse a votare col Porcellum, per loro non ci sarebbe più alcuna chance, Silvio è pronto a depennarli uno per uno. C’è da aggiungere che Bobo Blues Maroni lo ha detto chiaro e tondo: “La Lega non starà mai più con Berlusconi”, anche se, nel frattempo, sia per la Rai che per molti altri provvedimenti proposti dal Professore, Lega e Pdl si sono ritrovati ancora una volta a votare compatti contro. Siamo all’Exodus. Ma questa volta a trasportare esuli non ci sarà una vecchia carretta del mare regalata dagli inglesi ma la “Costa Concordia”.



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