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Perché come Paolo... /Spazio Spiritualità

Creato il 20 marzo 2014 da Marianna06

 

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Uomo /Donna …dove sei ? Dov’è tuo fratello ?

Interrogativi  inascoltati quando ci scopriamo appena appena cristiani d’etichetta.

Invece conoscere Gesù significa comprendere, con  cuore e con intelligenza, l’importanza di riuscire a condividere con tutti, con il numero più alto di fratelli e sorelle, in tutte le lingue del mondo conosciuto, la pienezza della  Parola.

Parola che è poi Libertà autentica e Giustizia per Tutti.

Missionario non è l’ uomo o la donna, che ha frenesia di andare e che predilige l’attivismo.

Questo stile connota la modernità dei nostri tempi ultimissimi.

Quelli in cui tutti e ciascuno guardano, nell’azione personalissima che predilige il benessere egoistico, al solo rapporto tra profitti e perdite.

La quotidianità del missionario  è  impegno indefesso, fatica contagiosa e nella preghiera ma, anche e soprattutto, lo scarpinare e lo sporcarsi le mani, quando è necessario, in comunione con  comunità, che lui o lei, giorno dopo giorno, si trovano ad incontrare.

Comunità spesso differenti.

E tutto perché, grazie alla mediazione dello Spirito, il compito unico è quello di seminare per poter consentire poi ad altri d’irrigare i piccoli semi gettati nei solchi del terreno già arato e a Dio, infine, di fare il suo raccolto.

Grazie, Paolo. (I Cor 9,16)

Missionarietà è professionismo scomodo per certi aspetti ma anche  vera e propria ecclesialità.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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