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Perché dovrei far crescere mio figlio in Italia?

Da Ant0n3l


In questo periodo, vi assicuro, non sono l’unica madre che si pone questa domanda. Le conosco le mamme e parlo con loro. Ma, appunto, noi siamo solo mamme.
A me non interessa fare politica anche se mi appassiona. Non me ne intendo e non potrei essere d’aiuto in alcun modo per risolvere i vari problemi che soffocano il nostro Paese. Non sono neppure laureata, io scrivo e basta.
La politica bisogna saperla fare, bisogna essere esperti, magari non del tutto saggi (a quanto pare) ma questo è un altro discorso.
Io sono una mamma, solo una mamma che si domanda quali prospettive per il futuro possa avere, oggi, un quasi ottenne che cresce nel nostro Paese.
Cosa farà da grande? Troverà un lavoro? Di cosa dovrà accontentarsi? Avremo i soldi per farlo studiare? Hanno aumentato anche le tasse all’Università, sapete? La gente è sempre più povera, la gente perde il lavoro, tanta gente sta perdendo il lavoro. Siamo al 12,2% come tasso di disoccupazione e al 40,1% per quanto riguarda quella giovanile, non so se mi spiego. E una donna su quattro perde il lavoro entro i due anni dopo la nascita di un figlio. Conciliazione, sì. La gente fatica ad arrivare a fine mese. Certo, la gente può anche inventarsi qualcosa, può darsi da fare ma non è così semplice. Io vorrei che fosse lo Stato a inventarsi qualcosa, qualcosa di giusto.
Ho aperto la partita Iva un anno e mezzo fa e mi faccio i complimenti da sola per il tempismo perfetto. Alla fine l’hanno aumentata, l’Iva. Mi commuovo, davvero. Mi sono data un altro anno di tempo e poi la chiudo. Chiudere la partita Iva implica un sacco di cose e, fondamentalmente, quella di non poter lavorare. Mica micio micio bau bau. Per me implica anche che Donne Magazine non potrebbe essere più una rivista regolarmente registrata in Tribunale come è adesso. Implica che tornerebbe ad essere un semplice blog che, poi, non è detto sia peggio. Nel senso che mi vien da dire: chissenefrega. Rifletto e finché lo faccio tengo duro.
Lo sanno che l’aumento dell’Iva implica una diminuzione dei consumi e un consequenziale peggioramento dell’economia reale?
Ora vogliono aumentare pure le accise della benzina del 6%. Ok. Fa niente se il trasporto, in Italia, sia ancora fortemente incentrato sulle quattro ruote… Che vedendo come è messa l’Alitalia, forse è un bene – dico - spostarsi via terra… Perché sembra che da sabato non abbia più manco la benzina per volare. 
Io non capirò niente, però, ho come l’impressione che non sia la soluzione giusta. Aumentare e basta, del resto, se non si paga più l’Imu…
Tagliare. Ma dove tagliare? Tagliare sempre alla scuola, alla sanità e alla ricerca? Poi si lamentano che gli Italiani oggi siano quasi analfabeti. Lo dice l’Ocse, leggete QUI.
Il finanziamento pubblico ai partiti, magari? Non potremmo iniziare da qui, questa volta?
Poi vedete, quando trovo in Internet un video come questoma poi, alla televisione, passa questo, non posso fare altro che chiedermi, in effetti, se esista oggi l’informazione libera, mi domando cosa gli Italiani possano recepire da una comunicazione così, comunque distorta. Leggete QUI e osservate in quale posizione siamo per libertà di stampa. La libertà di informazione deve essere una prerogativa di un Paese democratico.E allora mi domando: ma l’Italia è ancora un Paese democratico? È giusto far crescere mio figlio qui?
Ditemelo, spiegatemelo. Io sono solo una mamma preoccupata e non mi intendo di politica. Ma ditemi, voi, quale futuro spetta ai nostri figli? Quale società gli stiamo appioppando? 
Ditemi che non devo cominciare a considerare l’idea di andare all’estero. Ditemi che i nostri figli devono crescere in Italia. Ma spiegatemi anche il perché.

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