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Perché i sequel ci piacciono così tanto

Da Psicotorino

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Che cos’hanno in comune Star Wars e l’iPhone?
Sono serie (ddi film e smartphone).
Secondo un recente studio condotto presso la Binghamton University dal professore di marketing Subimal Chatterjee, il miglior modo per mantenere i consumatori di un prodotto coinvolti ed entusiasti è bilanciarne sapientemente tradizione e un pizzico di novità. Questo spiega il grande successo non solo di film come “Star Wars – Il risveglio della forza” ma anche degli smartphone che rappresentano piccole evoluzioni del modello precedente, come i vari Iphone “s”.
Una volta introdotto un nuovo prodotto quindi, è più importante creare una serie di innovazioni minori, prima di puntare al prossimo grande salto. La parola chiave è dunque incrementare, più che innovare. Un esempio ne è il ruolo di James Bond: se ad ogni sequel fosse interpretato da un attore diverso non sarebbe più la stessa cosa! Hollywood però è ben attenta a non annoiare il suo pubblico, perciò dopo qualche film il protagonista cambia volto.
Quello che ci ha affascinati è che c’era un iPhone 4, quindi l’iPhone 4s, quindi l’iPhone 5 e così via. Sembrava che Apple stesse inviando un segnale ai consumatori per cui prima che la  società facesse un grande cambiamento ce ne sarebbe stato uno minore “, ha detto Chatterjee. “Volevamo dimostrare che questo approccio può essere applicato anche su una vasta interfaccia“. L’innovazione costante non appare una modalità sostenibile per un’impresa, è impensabile farlo continuamente. Introdurre dei piccoli cambiamenti permette al consumatore di apprezzare il prodotto e apprezzarne l’esperienza d’uso e al produttore di realizzare il passaggio successivo.

Nella ricerca non è citato, ma sembra essere lo stesso meccanismo su cui basano serie tv e letterarie.



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