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Perchè i tramonti son pupazzi da levare?

Creato il 09 febbraio 2011 da Lulu

Perchè i tramonti son pupazzi da levare?

E’ questo l’indovinello che il Cappellaio Matto pone ad Alice nel famoso film di animazione della Disney, anche se, occorre dirlo, si tratta in realtà di un vero e proprio falso storico.

Ebbene sì: l’indovinello della Disney è frutto di una falsificazione progettata a tavolino.

Il Cappellaio Matto recita effettivamente un famoso enigma nel settimo capitolo, “Un Tè di Matti”, di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, ma la formula è alquanto diversa. Non “Perché i tramonti son pupazzi da levare?”, ma il ben più famoso

“Perché un corvo somiglia a uno scrittoio?”

A queste parole il Cappellaio spalancò tanto d’occhi; ma non disse altro che:“Che differenza c’è fra un corvo e una scrivania?”

“Bene, ora ci divertiamo!” pensò Alice. “Sono contenta che si siano messi a giocare agli indovinelli. Credo di saper rispondere”.

“Cioè vuoi dire che credi di poter trovare la risposta giusta?” disse la Lepre Marzolina.

“Precisamente” disse Alice.

Perchè i tramonti son pupazzi da levare?

Nelle altre versioni cinematografiche la giusta traduzione viene rispettata. In Italia, per qualche strana ragione, no. O meglio, la ragione c’è e riguarda il nostro adattamento italiano, più eccentrico ed indipendente.

Cappellaio Matto: Perché i tramonti son pupazzi da levare?

Alice: Un indovinello? Vediamo un po'... Perché i tramonti son pupazzi da levare?

Cappellaio Matto: Ti dispiace ripetere?

Alice: Perché i tramonti son pupazzi da levare?

Cappellaio Matto: (urlando) Sono che cosa?

Lepre Marzolina: (urlando) Attento! E’ lei pu-pazza da legare!!

Una traduzione un tantino anarchica, figlia di una concezione del doppiaggio italiano che tende a servirci con il cucchiaino tutto ciò che ai loro occhi potrebbe apparirci ostico. Meglio rendere così il tutto più facile possibile. Collegare ogni tassello e, nel caso, re-inventare di sana pianta.
La traduzione originale suona più o meno così:

Cappellaio Matto: Che differenza c’è tra un corvo ed una scrivania?

Alice: Un indovinello? Vediamo un po’… Che differenza c’è tra un corvo ed una scrivania?

Cappellaio Matto: Chiedo scusa?

Alice: Che differenza c’è tra un corvo ed una scrivania?

Cappellaio Matto: (urlando) Qual è la differenza tra cosa?

Lepre Marzolina: (urlando) Attento! E’ pazza da legare!

Essendo stata creata sul momento dagli adattatori, la domanda non ha effettivamente alcuna risposta, anche se, ad essere sinceri, neppure l’originale può vantare una vera e propria soluzione.

L’indovinello del Cappellaio è stato da sempre oggetto d’innumerevoli discussioni proprio perché originariamente ideato mozzo di una qualunque risposta. Il brano recita:

“Beh, hai risolto l’indovinello?” disse il Cappellaio, rivolto nuovamente ad Alice.

“No, mi arrendo” rispose Alice. “Qual è la soluzione?”

“Non ne ho la minima idea” disse il Cappellaio.

“Nemmeno io” disse la Lepre Marzolina.

Alice sospirò, stanca. “Secondo me potreste impiegare meglio il vostro tempo” disse “invece di sprecarlo con indovinello senza risposta”.

Perchè i tramonti son pupazzi da levare?

Lewis Carroll fu immediatamente bombardato di lettere. Ammiratori, grandi e piccoli, volevano conoscere la risposta, ed a nulla valse la confessione dell’autore di aver volontariamente lasciato in sospeso quella domanda. Voleva un indovinello aperto, altro chiaro sintomo della follia del Cappellaio.

Il pubblico non si arrese. Continuò a martellarlo fino a costringerlo a creare una soluzione postuma, forzata, che inserì in una prefazione ad un’edizione del 1896: “Nessuna differenza, perché entrambi producono delle note (notes), anche se queste sono molto piatte (flat) e non vengono mai messe con la parte sbagliata davanti".

Dove sia “notes” e “flat” hanno un doppio significato. “Notes” vuol significare sia “note” (musicali) sia “bigliettini”, mentre “flat” vale tanto “piatto” quanto “bemolle”.

Con il passare degli anni le risposte al famoso indovinello si sono a dir poco moltiplicate, anche grazie al concorso indetto nel 1989 dalla England’s Lewis Carroll Society.

Le risposte oggi più quotate (oltre la postuma di Carroll naturalmente) sono le seguenti:

  • Nessuna differenza, perché Edgar Allan Poe scrisse di entrambi.
  • Nessuna, perché c’è una “B” in entrambi (“both”) ed una “N” in nessuna (“neither”).
Nessuna, perché entrambi sono dotati di penne.

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