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Perchè il mondo non aveva bisogno di un altro Dracula.

Creato il 05 novembre 2014 da Manuela Bonci
http://www.imdb.com/title/tt0829150/?ref_=nv_sr_1   E' con ovvio spirito sarcastico che mi rifaccio al titolo della lettera che fece vincere il Pulitzer alla giornalista Lois Lane in Superman Returns (2006). Lei era stata a letto con il supereroe e scriveva “Perchè il mondo non ha bisogno di Superman”. Io, che a letto con Dracula per fortuna non ci sono stata mai, ma che l'ho amato da quando ho ricordi (letterari e filmici), scrivo nel mio piccolo che oggi, in questa precisa fase storico-cinematografica, di un altro Dracula non avevamo bisogno.
   Troppo presto, troppo vicino ad un filone pro-vampiresco molto romance e poco horror. Troppo pretenzioso il tentare di ridare le giuste spoglie ad un mito dell'orrore di quel calibro. Troppo vago il richiamo ad un Impalatore degno del nome. Troppo anonima una pellicola che si colora di toni pittoreschi ma fin troppo fantasy. Insomma, non vuole certo essere una recensione la mia, anzi.    Ho letto e riletto di questa pellicola. Ho valutato fino all'ultimo di dare fiducia al Vlad Luke Evans ma sapevo che l'Impalatore che avrei trovato questa volta mi avrebbe fatto sentire ancora di più la nostalgia dei tempi andati.   C'era una volta, quando i vampiri andavano a caccia di vergini e si uccidevano coi paletti di frassino. C'era una volta in cui il volto di Dracula l'abbiamo visto in Max Schreck (Nosferatu – Il vampiro, 1922), o in Gary Oldman (Dracula di Bram Stoker, 1992) o in altre pellicole ancora fedeli al fascino perverso dell'uomo vampiro.    Certo che, colpa dell'uragano Meyer (alias Twilight), ultimamente Dracula è parso più il nonno di creature fichette un po' troppo mollicce. La pellicola di Gary Shore, Dracula Untold, pensavamo da principio avesse voluto ridarci il vecchio Dracula, quello temibile, macchiato di sangue e di ombre tenebrose, ma ha voluto richiamare invece l'attenzione sull'uomo che era Vlad Țepeș, e non sul vampiro. La pellicola soffre di spunti soprannaturali che tolgono il fascino di un horror a pieno regime. L'animo eroico e il lato umano del protagonista, male si fondano con la missione sanguinaria compiuta in nome della propria famiglia e del proprio popolo. Più genere storico e azione quello di Dracula Untold, condito fin troppo di sequenze scenografiche imponenti dove, è proprio la spettacolarità scenica che colma lacune strutturali affette da licenze poetiche fin troppo originali.    Non è l'originalità che viene condannata, è il tentativo sfacciato di propinarci un Impalatore che non coinvolge, che non soddisfa le aspettative di un pubblico che voleva un Dracula ancora da temere e, soprattutto, per il quale appassionarsi ... ancora oggi come una volta.

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