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Perchè il Touchscreen non soffre il solletico?

Da Caffenero

touchscreen

Fare informazione scientifica verso i bambini vuol dire rispondere alle loro domande e crearne di nuove. Sono piccoli stimoli verso un approccio all’apprendimento fatto di curiosità. Nel mondo in cui stanno crescendo i bambini parlare di scienza non si può più limitare alle domande curiose o agli esperimenti scientifici, ma deve necessariamente trattare i temi della tecnologia. Touchscreen, nuovi materiali, laser, computer che pensano, energie pulite sono alcuni degli argomenti trattati nel libro “Perché il touchscreen non soffre il solletico?” di Federico Taddia e Valerio Rossi Albertini, Editoriale Scienza. E’ il mio consiglio di lettura per questo venerdì.

La collana “Teste Toste” in cui è inserito questo nuovo libro non ci è nuova. L’abbiamo già conosciuta leggendo “Perché diamo i numeri?” e anche in questo volume conferma lo spirito scientifico fatto di curiosità e divertimento. E’ scritto in modo molto divertente, stile che non annoia i bambini riuscendo a coinvolgerli anche su tematiche complesse. Questo è uno dei motivi per cui la collana ha vinto il Premio Andersen 2013 come “miglior collana di divulgazione”.

Il titolo è la prima dimostrazione di come si presentano argomenti scientifici e tecnologici ai bambini. La scelta dei temi è fatta pensando a quali domande possono porsi i bambini, a cosa li circonda di cui forse non conoscono i funzionamento (Che cos’è il digitale terrestre?) e c’è spazio anche per i quesiti più sfiziosi, come “Si può viaggiare nel tempo?”, oppure “Può esistere davvero il mantello dell’invisibilità?” per gli appassionati di Harry Potter.

Leggi anche: Perchè diamo i numeri?

Consigli per l’utilizzo del libro:
– tenerlo a disposizione in attesa delle domande dei bambini (sono temi comuni su cui tutti si interrogano prima o poi): vi sfido a spiegare voi gli stessi argomenti in modo tanto chiaro e divertente per dei bambini;
– proporre le domande ogni tanto, senza mostrare il libro, per risvegliare la voglia di studiare e la curiosità di scoprire come funziona il mondo che ci circonda;
– suggerire di cercare nel libro domande curiose da porre al papà o ai compagni (qualcuna sembra un indovinello con la trappola ben nascosta);
– come lettura nei momenti di pausa: ogni sezione è breve e piacevolmente illustrata;
– come approfondimento da legare ai temi studiati a scuola.

Trovate un assaggio del libro qui.
Perché il touchscreen non soffre il solletico?
Federico Taddia intervista Valerio Rossi Albertini
Editoriale Scienza


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