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Perchè le parole non sono mai abbastanza...

Creato il 30 marzo 2011 da Valepi
Sollecitata da un post di Claudia di Piccolo spazio vitale, mi è tornata alla mente l'immagine piccola piccola di Franca Sozzani vestita di rosso, su Vanity Fair, con la scritta "Anoressia, è colpa di facebook?" che devo aver visto non più di qualche giorno fa.
Lì per lì non mi sono soffermata a leggere il trafiletto, né i pochi neuroni non impegnati tra lavoro, bimba, casa, marito ecc hanno fatto il collegamento tra l'immagine e una qualche polemica che devo avere sentito in tv. Ma le prime parole del post di Claudia hanno immediatamente attirato la mia attenzione "Il post su i blog Pro-Ana, è stato uno dei primi che ho scritto. Era un mondo in cui mi sono imbattuta tardi... ".
Anche io, quest'inverno, per una lezione, che tra l'altro devo ancora fare e che rimando di settimana in settimana, mi sono imbattuta nei siti Pro-Ana e l'impatto è stato devastante. Avevo già incontrato, virtualmente, alcune blogger che descrivevano la convivenza con la loro anoressia, ma leggere di veri e propri inni alla dea Ana, considerata maestra e compagna di vita, mi ha fatto sentire sull'orlo di un burrone, di un buco nero.
Ho già parlato dello sgomento per l'improvvisa sparizione di una blogger anoressica, che per fortuna è tornata, e che mi aveva lasciato nell'ansia di non sapere perchè avesse deciso di abbandonare il suo blog, ma lei ha sempre manifestato consapevolezza della sua malattia e, al momento, sembra abbia scelto di vivere, anche attraverso nuove esperienze di vita.
Ho letto per qualche tempo il blog di un'altra ragazza anoressica, nonostante l'avviso, ripetuto da blogger ad ogni ingresso, che i contenuti del blog potevano essere nocivi, ma, lo confesso, in questo caso, non sono riuscita a resistere al senso di impotenza, al dolore, all'impossibilità di aprire la testa di quella ragazza e infilarle a forza un po' di vita e, dopo un po', ho scelto di non seguirla più.
Probabilmente, ho fatto come la maggior parte della nostra società: ho girato la faccia, me ne sono disinteressata, d'altronde occhio non vede e cuore non duole... e sono andata avanti per la mia strada.
Certo, so perfettamente che si tratta di una malattia, che andrebbe curata, seriamente e che forse non è con le sindromi da crocerossina che si può aiutare queste persone, ma so anche che, come tante malattie, puoi farti aiutare solo se decidi di farti aiutare. Altrimenti nessuno può entrare nel tuo mondo e l'alimentazione forzata non è una soluzione definitiva.
Insomma, l'argomento mi tocca e mi fa sentire dannatamente inutile, per questo, pur non condivideno in toto le polemiche contro internet, segnalo l'iniziativa di Vogue Italia e di Franca Sozzani.
Non credo si possano imputare a facebook ed internet colpe in merito alla diffusione dell'anoressia, così come non credo che la colpa sia solo ed esclusivamente della moda o delle immagini delle modelle anoressiche. O almeno, non credo in singoli assassini. Sono più del parere che, in questo caso, si tratti di un concorso di colpe che coinvolge i media, le famiglie, le persone in generale, la moda ecc ecc ecc.
Considero facebook e internet niente più che moderni strumenti di comunicazione e sono fermamente convinta che non si diventi anoressica frequentando un sito Pro-Ana... se succede è perchè ci sono ben altri problemi... sarebbe come dire che si rischia di diventare anoressiche leggendo il giornale o guardando le sfilate di moda in tv: milioni di donne e ragazze leggono, guardano la tv e usano internet e NON sono anoressiche... se lo sono è perchè c'è dell'altro.
Ma penso che su questo tema le parole non siano mai abbastanza e che, comunque se ne parli, è importante che se ne parli. Per non girare la faccia. Per non fare finta di nulla.
Perchè le parole non sono mai abbastanza...
Se vi va, qui trovate tutti i dettagli della campagna di Vogue e l'invito a firmare la petizione contro siti Pro Ana.

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