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Perché Lignano? Qualche risposta tra Hemingway e pitine

Creato il 24 ottobre 2015 da Infoturismiamoci @Infoturismiamo

Una penisola raggiungibile solo in barca, ricoperta quasi interamente da una foresta di pini: in principio Lignano era questo. L'abitavano solo pochi pescatori, poi sono arrivati i primi abitanti, il primo hotel, la prima strada, i primi turisti, l'aggiunta dell'esotico "Sabbiadoro". Ci è arrivato anche Ernest Hemingway, colui che la definì la "Florida d'Italia".

Lignano Sabbiadoro, con i suoi 8 km di sabbia finissima e dorata fronteggiati dalla famosa pineta, è diventata LA scelta di molti: perché c'è il mare, ma anche il fiume e la laguna; perché c'è tanto di quel verde da pensare "ossigeno, viene a me e fammi tuo" ma anche numerose postazioni di birdwatching per compensare la bellezza tra cielo e terra; perché nel nucleo storico ci si può sedere nelle caratteristiche enoteche ma sulla riva della Laguna di Marano ci si può anche sedere sul prato in contemplazione dei pittoreschi casoni dei pescatori. Perché è una di quelle città alla Sapore di Mare, festaiola d'estate, malinconica e poetica d'inverno.

Una città, tre anime. Lignano Sabbiadoro, il "centro": quello del lungo viale pedonale, dello shopping e dei ristoranti. Lignano Pineta, la parte completamente immersa nel verde. Lignano Riviera, quella delle raffinate strutture ricettive, dei bagni, dell'assoluto relax.

Perché Lignano? Qualche risposta tra Hemingway e pitine

Perché Lignano?

Butto giù una serie di perché, senza alcun ordine particolare, seguendo solo l'onda dei ricordi.

Per fermarsi qualche ora nel silenzio di Pineda, un piccolissimo nucleo contadino animato solo da un paio di case rurali e una chiesetta.
Per le cene a base di San Daniele e vino rosso.
Per il tramonto da La Terrazza a Mare.
Per pedalare a pendenza zero e a una velocità tra lo 0 e i 5 km/h narcotizzati dal profumo dei pini marittimi.
Per il formadi frant, il formaggio dal restogusto piccante nato per salvare le forme difettose. Per la serie "non si butta via niente", uno dei mantra della mia vita.
Per la pitina, uno di quei presidi Slow Food da immaccolare.
Per le terme, perché sì, il dolce far nulla è estremamente meraviglioso.
Per prendere una batana (la tipica barca lagunare), raggiungere Marano, respirare un po' l'autentica atmosfera del borgo dei pescatori e sentirsi un po' Joey quando con la sua barchetta andava ad infelicitare il povero Dawson.
Per il connubio pesce-asparago bianco.
Per costeggiare passo passo la laguna sulla Lungolaguna Trento.
Per un apericena con frico e schioppettino di Prepotto.
Per mettersi in auto e raggiungere in poco più di due ore Venezia, bere uno spritz e fare dietrofront.

Questo è quanto, dopodiché tutto il resto è noia direbbe qualcuno: scegliete un hotel vista mare, un resort con spa, un appartamento in cui dormire fino alle 12, insomma, scegliete quello che vi fa stare bene, spegnete il cervello e rilassatevi. La dritta: date un'occhiata alle strutture di ET Groups Hotel, troverete quello che cercate (anche nella vicina Bibione).

Chiusa la stagione dei bagni, inizia quella dei romantici picnic autunnali in riva al mare, delle pedalate solitarie, delle riflessioni metafisiche appollaiati su una panchina, degli aperitivi con castagne e vino rosso. Lignano è perfetta, e ve lo dice una donna del sud votata al mare d'inverno: quindi sì, godetevela durante, ma soprattutto prima che arrivi l'estate.


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