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Perché non partecipo più alle manifestazioni

Creato il 15 ottobre 2011 da Rory

Come tutti i miei amati lettori sapranno, oggi c’è stata la famosa manifestazione a Roma degli Indignados.

Quando ero più giovane, quando ancora non capivo bene le cose, ero sempre solita partecipare alle manifestazioni, con grande ardore e sentimento. Lo facevo perché ci credevo davvero, pensavo che avremmo veramente potuto cambiare qualcosa scendendo in piazza.

Adesso non è che non ci creda più, ho semplicemente capito come giravano le cose.

Già da mercoledì, erano iniziate a girare voci su gruppi di blackblock milanesi, che sarebbero scesi a Roma per fomentare gli animi dei manifestanti, cosa che si è verificata oggi e che, per essere giunta alle mie orecchie, probabilmente era già ampiamente arrivata a piani ben più alti del mio. Per come erano ben coordinati, più che blackblock sembravano una squadra di Zeman (assist di Cristiano Vella, thanks!).

Poi oggi la scena era sempre quella, identica a quella del G8 di Genova (ve lo ricordate?). Violenza, incendi, mazzate, pietre addosso, aggressioni e via discorrendo. Il tutto condito dal telecronista del Corsera che narrava le gesta dei menifestanti live dal corriere.it ed era più terrorizzato lui che la gente che veramente è finita presa a calci. La scena migliore è quando una bottiglina di vetro (tipo succo di frutta) è stata lanciata ad almeno 20 metri da lui, addosso ad un gruppetto di 5 poliziotti in assetto da guerra e lui ha iniziato ad esclamare “Oddio! Lanciano le bottiglie! è meglio che ce ne andiamo o ci finiamo sotto pure noi!”.

Ridicolo e vergognoso.

Ecco come sono diventate le manifestazioni oggi, ecco i colleghi asserviti che le descrivono.

Morale della favola? Altro che anti Silvio, il Governo è più saldo che mai, ça va sans dire.



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