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Perché scrivo? Italo Calvino

Creato il 22 febbraio 2015 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti
Foto di Jaime González

Foto di Jaime González

PERCHÉ SCRIVO? – La rubrica dedicata ai perché della scrittura

Inauguriamo la nuova rubrica Perché scrivo? per raccogliere le risposte degli scrittori, passati e contemporanei. Riproponendo frammenti di interviste, articoli, saggi, proviamo a costruire un profilo variegato e alternativo del mestiere della scrittura, proprio dal punto di vista dei suoi protagonisti.

 

Italo Calvino

Scrivo perché non ero dotato per il commercio, non ero dotato per lo sport, non ero dotato per tante altre, ero un poco…, per usare una frase famosa [di Sartre], l’idiota della famiglia… È per questo che scrivo. Per farmi strumento di qualcosa che è certamente più grande di me e che è il modo in cui gli uomini guardano, commentano, giudicano, esprimono il mondo: farlo passare attraverso di me e rimetterlo in circolazione.

Scrivo perché sono insoddisfatto di quel che ho già scritto e vorrei in qualche modo correggerlo, completarlo, proporre un’alternativa. In questo senso non c’è stata una “prima volta” in cui mi sono messo a scrivere. Scrivere è sempre stato cercare di cancellare quello già scritto e mettere al suo posto qualcosa che ancora non so se riuscirò a scrivere.

Scrivo per imparare qualcosa che non so. Non è il desiderio di insegnare ad altri ciò che so o credo di sapere che mi mette voglia di scrivere, ma al contrario la coscienza dolorosa della mia incompetenza.

Estratti da Mondo scritto e mondo non scritto (Mondadori, 2012)

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