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Perché smettere di ascoltare metal?

Da Veryfalsenorwegian

E17TVaSalve a tutti, belli e brutti! Come si suol fare quando si possiede una casa al mare, in montagna, al centro della terra o in una galassia lontana, quando se ne ha l’occasione vi ci si reca per dilettarsi a pulirla da cima a fondo. Perciò eccomi qui a rispolverare VFN, giusto per evitare di fare qualcosa di socialmente utile. Bando alle ciance, partiamo con il cazzeggio!

Cominciamo dal principio. Come un fulmine a ciel sereno, una domanda mi è balenata nella mente: perché si smette di ascoltare metal? Per curiosità ho digitato questa domanda su Gugol e devo dire che ho trovato ben poco. Risposte vaghe o intrise di luoghi comuni. Diciamo che il numero di risposte del cazzo non finisce tuttora di stupirmi. Ammetto che sia una domanda complicata, a cui tra l’altro non frega un cazzo a quasi nessuno, ammettiamolo. So che avete ben altro a cui pensare, tipo a come risolvere il problema della fame nel mondo o capire come faccia Putin a cavalcare degli orsi. Io preferisco pensare anche alle puttanate, ogni tanto. Spesso. Molto spesso. Quasi sempre. Ritornando alla questione principale, vorrei dare anch’io la mia risposta del cazzo e a cui non frega un cazzo a nessuno.

Io personalmente non ho mai smesso di ascoltare metal, si tratta pur sempre di un genere musicale che da infinite possibilità di scelta. Ce n’è per tutti, si potrebbe dire. Con gli anni si scava sempre più a fondo, la curiosità metallara porta a scovare sempre qualcosa di nuovo, qualcosa che sloga la mandibola da quanto fa rimanere a bocca aperta (almeno ai primi ascolti). Magari si inizia questo percorso da adolescenti, si vive quella fase in cui “se parli male del miei miti ti spiezzo in due”, ci si prende una cotta per personaggi del mondo metal assurdi e dalla discutibile avvenenza. Nel frattempo si cresce, magari si abbandonano le maglie dei gruppi preferiti (che magari non lo sono più così tanto), per evitare di scoglionarsi a causa di chi ha mille pregiudizi, e le si usano come pigiama, un po’ come una coperta di Linus. Oppure si continua per la propria strada, fregandosene altamente del giudizio altrui. Si inizia a capire che il metal è un po’ come l’oscuro passeggero di Dexter Morgan, con molto meno sangue, arti mutilati e sacchi della spazzatura. Lo si accetta, lo si ama, lo si tiene a bada, nutrendolo con sempre nuovi gruppi, senza dimenticare i primi amori ed i classiconi. Può capitare di essere pervasi dal fervente desiderio di ascoltare sonorità completamente nuove ed estranee al metallo, eppure la sindrome di Lassie si fa comunque sentire prima o poi, almeno nel mio caso. Perciò non mi sono molto chiari i motivi per cui una persona smetta di ascoltare metal. Io non ci sono mai riuscita. In ogni caso, queste sarebbero le mie eventuali motivazioni:

  1. minacce di morte (la cui veridicità sia fondata);
  2. il divieto di possedere cuffie avvolgenti con pena capitale annessa in caso di possesso e l’obbligo conseguente di utilizzare esclusivamente gli auricolari.


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