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Pericle il Nero, di Giuseppe Ferrandino

Creato il 09 giugno 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Pericle il Nero

Titolo: Pericle il nero
Autore: Giuseppe Ferrandino
Editore: Adelphi
Numero di pagine: 144
Anno: 1998
Prezzo: 7,00 €
Formato: Cartaceo

Trama (dal sito dell’editore):
«Il mio padrone è Luigino Pizza, che tutti lo chiamano così a causa delle pizzerie … Io mi chiamo Pericle Scalzone … Di mestiere faccio il culo alla gente». Così comincia Pericle il Nero, primo romanzo di un autore che ha alle spalle una scuola severa di sceneggiatore di fumetti e una vita a dir poco avventurosa – che racconta però malvolentieri, preferendo raccontare storie.

Giudizio:
Prima di comprare questo libro, ho letto un po’ di recensioni su Internet e ho chiesto un parere a degli amici. Se ne parlava sempre bene. Così mi sono deciso e l’ho acquistato. Solo che poi non ho potuto leggerlo, per mesi, a causa di altri impegni. E nel frattempo ci ho fantasticato su. Ho commesso uno degli errori più gravi: mi sono fatto un’idea del libro prima di leggerlo.
Un romanzo va letto subito, appena ci intriga.

A che pro tutta questa introduzione?
Mi trovo un po’ in difficoltà nel valutare “Pericle il Nero”. Perché da una parte è palese che non è un brutto libro, ma dall’altra penso che non è poi un capolavoro.
Potremmo definirlo un buon romanzo, onesto, ma non straordinario.

Partiamo dai punti a favore.
La narrazione in prima persona permette di usare una lingua vera, viva, un misto di dialetto tradotto e italiano basso. E per me questo è sempre un grande vantaggio. Idem per i dialoghi. Il romanzo è scorrevole e mai prolisso. Il personaggio di Pericle è credibile e interessante. La trovata della sodomia come forma di punizione è colorita, divertente.

Per il resto, la trama c’è, è solida, non è noiosa, ma nemmeno straordinaria. Non so, mi ha lasciato una sensazione di già sentito, non mi ha mai entusiasmato fino in fondo. Forse manca un colpo di scena, manca qualcosa che possa rendere il tutto più vivace, sorprendente. È come se un po’ già si sapesse dal principio dove voglia andare a parare l’autore.

Mi resta il dubbio di aver letto il romanzo con aspettative troppo alte, ma credo di aver analizzato i diversi aspetti del racconto con chiarezza.

In definitiva: lo consiglio? Si può fare. Ma per me, i capolavori sono altri.

Ferrandino

Sull’autore:
Giuseppe Ferrandino nasce a Ischia nel 1958. A pochi esami dalla laurea in medicina, abbandona gli studi e si dedica alla professione di sceneggiatore di fumetti. Collabora con importanti pubblicazioni come Orient Express, Nero, Lanciostory, Dylan Dog e Topolino.
Nel 1993, con lo pseudonimo Nicola Calata, pubblica il suo primo libro, Pericle il nero, presso la casa editrice Granata Press. Il romanzo passa praticamente inosservato agli occhi del pubblico e della critica. Nel 1995 i diritti del libro vengono acquistati dall’editore francese Gallimard, che lo pubblica nella collana Série noir, diventando il caso editoriale dell’anno. Nel 1998 viene ripubblicato da Adelphi. Il regista americano Abel Ferrara ne sta inoltre curando la trasposizione cinematografica con l’attore Riccardo Scamarcio nel ruolo del protagonista.

A “Pericle il Nero” sono seguti: “Il rispetto” (Adelphi, 1999); Lidia e i Turchi (Arnoldo Mondadori Editore, 1999); Saverio del Nord Ovest (Bompiani, 2001); Cento modi per salvarsi la vita con un pacchetto di sigarette senza fumarlo (Bompiani, 2001); Spada (Arnoldo Mondadori Editore, 2007); Rosmunda l’inglese (Arnoldo Mondadori Editore, 2008).

Aniello Troiano



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