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Creato il 10 marzo 2011 da Pesa

Non so se sia io lo strano, quello sbagliato, a cui piace andare contro corrente, però non riesco a capire la "mia" generazione. Esatto, per quanto mi sforzi - niente - ad andare d'amore e d'accordo con la maggior parte della rappresentativa dei nati dall'87 in poi proprio non ce la faccio. Forse questo si era già capito, visto che alcuni lettori - senza fare nomi Ragno, MrFord, Vaniglia - credevano fossi un vecchiaccio come loro (vi voglio bene). Non riesco ad ascoltare la musica che ascoltano loro, non riesco a guardare i film che guardano loro, leggere i libri (sempre se Twilight può essere insignito di codesto nome) che leggono loro, apprezzare le ragazze che piacciono a loro, insomma non ho nulla in comune con questi giovani. Ma la cosa che forse più mi dissocia da tali esseri antropomorfi è la televisione. Già perché i modelli televisivi vengono estrapolati da quella scatola magica e portati nella vita reale, le battute di questi grandissimi "comici", che popolano le prime serate dei palinsesti, vengono continuamente riproposte giorno dopo giorno da emulatori ultra simpatici che le recitano fino alla nausea. 

Su Facebook, croce e delizia (ma forse più croce) del nostro tempo, spopolano note, foto e quant'altro con battute dei già citati giullari del nuovo millennio; a tutto ciò seguono commenti di approvazione e risate; io rimango attonito, anche perché non capisco come possa far ridere un discorso del tipo:

«Papà, papà, non mi piace la vagina»«Gianluca cazzo! Si dice figa!» Seguono risate«Si papà ok, però non l'ho mai vista, quindi penso che non mi piaccia»«Gianluca cazzo! Stasera tuo padre di porta a mignotte!» Seguono risate«E dove è Mignotte?» «Gianluca cazzo!» Seguono risateMolti di voi avranno già capito a quale programma mi sto riferendo. 

La prima volta che lo vidi accennai un sorriso del tipo ":) digitato davanti al PC dopo che qualcuno ti ha scritto una battuta comicissima e tu quindi puoi mascherare la tua faccia impassibile e gelida con una finta emoticon". La seconda volta, invece, mi venne voglia di scagliare il televisore fuori dalla finestra, tanto era grande il fastidio procuratomi. E quindi io mi chiedo, perché son così? Perché non riesco a vivere come loro, o come voi (qual'ora foste dei giovani nati dal 1987 in poi e quel cazzo di programma TV vi fa sbellicare)? Perché provo piacere, e rido di gusto, alla visione di due vecchietti in bianco e nero che dicono «Punto! Due punti!... Ma si, fai vedere che abbondiamo... Abbondandis'id abbondandum...»? Perché Sig. Anderson, perché? Perché? Perché così ho scelto. Forse. 

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