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Perugia: Ares, è mistero sulla tragica fine

Creato il 23 agosto 2014 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria
Ares

Ares

Uno splendido cucciolone rapito e torturato con ferocia. Un racconto drammatico che scatena l’indignazione generale dell’intera città di Perugia. E che sfocia nell’inchiesta della polizia, dove da subito affiorano mezze verità e zone d’ombra. E poi gli strazianti appelli su facebook, poi improvvisamente oscurati. Mentre le indagini sembrano portare dritti ai responsabili. Ci siamo? Neanche per sogno. Perché sulla storia maledetta di Ares,  ucciso barbaramente a inizio estate , è piombato il silenzio. Un silenzio che nasconde mille sospetti, così forti da far parlare di un vero e proprio mistero. Soprattutto dopo che il magistrato ha secretato gli atti dell’inchiesta. I proprietari dell’animale, per ben due volte, sono stati convocati in procura per fare il punto della situazione. Padre (uno stimato medico perugino) e figlio avevano dato la loro versione dei fatti. Già ribadita (non senza qualche discrepanza) in quel drammatico giorno. “Quando si sono portati via il mio cane – aveva ripetuto il figlio – proprio in via Bonaccia. Me lo hanno rapito sotto la minaccia di un coltello, aveva appena due anni”. E giù le lacrime. E qualche tempo dopo il macabro ritrovamento. Ares era stato avvelenato, seviziato e legato a un albero. Con evidenti segni di soffocamento al collo. “Purtroppo non sappiamo a che punto sono le indagini – affermano i suoi padroni – e non possiamo fare altro che restare in attesa”. Sospetti, appunto. Quasi assordanti. Con una voglia di verità che purtroppo appare ancora lontana. “un così grave fatto di cronaca non può essere sminuito nella sua orribile complessità. Ares resta sempre nel nostro cuore e non deve essere dimenticato”. Difficile aggiungere altro.

Fonte: Corriere dell’Umbria



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