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PERUGIA: Solo show di Valeria Pierini + soundscape di Htcos | Teatro Figura

Creato il 16 gennaio 2014 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

1-terra-il-tutto-è-maggiore-della-somma-delle-singole-partiSolo show di Valeria Pierini + soundscape di Htcos
a cura di Michela Morelli.
Vernissage giovedì 16 gennaio, ore 18.30, Teatro Figura, Perugia.
Inaugurazione mostra: giovedì 16 gennaio 2014, ore 18.30 presso il Teatro Figura di Perugia.

Nella giornata inaugurale, Htcos effettuerà, per l’occasione un soundscapes, ispirato alla poetica del progetto.
A seguire: concerto di Lorenzo Senni, ore 21.00
(Per partecipare al concerto dove i posti sono numerati è possibile prenotarsi scrivendo a: [email protected]).

La mostra resterà allestita fino a mercoledì 29 gennaio, sarà visitabile tutti i giorni previo appuntamento scrivendo a: [email protected].
La mostra, curata da Michela Morelli, si inserisce nella più ampia rassegna ‘Caveargento’ ospitata dal Teatro Figura di Perugia diretto dal maestro Mario Mirabassi e vede la partecipazione del Media Sponsor VR_MediaLab, progetto editoriale indipendente votato alla cultura
contemporanea.

2-senza mappa
La ricerca di Valeria Pierini insiste sulla possibilità di fondere le arti. Non si tratta pero dell’opera d’arte totale d’ispirazione wagneriana, ma di una possibilità di combinazione che ha qualcosa di inquietante, come parti meccaniche che si adattano ad un corpo umano. Infatti, Valeria Pierini non ricerca una perfetta fusione, ma un’armonica giustapposizione che si rivela nell’impianto scenico delle sue opere. La logica che muove tale giustapposizione funziona per rimandi, collegamenti in parte istintuali, in parte profondamente, seppur inconsciamente, meditati,
afferenti ad una sfera privata che tende alla sintesi di una realtà oggettiva ed insieme personale.
In poche parole, i rimandi di Valeria Pierini, sia per quanto concerne le varie discipline artistiche, sia per quanto concerne le immagini fotografiche con le quali si esprime, rispondono alla logica del sogno, o del pensiero sognato che tende a depurare le esperienze essenzializzandole e che le riordina secondo sequenze dalle misteriose interconnessioni. La forza dell’autrice risiede nella capacita di rendere queste impressioni oniriche, del tutto soggettive, leggibili ed assimilabili.
(…) Si può dire dunque che Valeria Pierini sia una traduttrice di impressioni, un viatico attraverso cui l’astrazione concettuale, visuale, musicale e onirica, riprende una forma oggettiva, senza tradire però esteticamente la sua matrice. L’utilizzo di un mezzo come la fotografia per narrare un’astrazione rappresenta il paradosso e la sfida di Valeria Pierini, eppure in questo caso pare essere il modo migliore per rendere concrete le sue intenzioni. (…) Quanto alla connessione con il comparto musicale a cui questo lavoro di Valeria Pierini e intrinsecamente legato e sul quale si costruisce, vale il discorso della giustapposizione. Poichè Tabula Rasa degli Htcos è una lunga successione di bordoni che variano impercettibilmente, divagano mantenendo una linea costante, composta da accordi essenziali, senza peso, apatici nel loro dilatarsi, ipnotici nel loro insistere, e cominciano e finiscono originandosi e dissolvendosi nel silenzio. Come il percorso fotografico di Valeria Pierini, il pezzo degli Htcos procede per rimandi uditivi e si dipana sospeso nel tempo in perfetto accordo con il ritmo dilatato della visione. Entrambe le opere, fluttuano tra ragione ed inconscio, in luoghi e tempi plausibili, ma impossibili da definire, come ibridi di ferro e carne alla perpetua ricerca di una via armonica nell’apparente dissonanza.
Michela Morelli

3-senza peso
Valeria Pierini è una giovane fotografa che riesuma quell’atmosfera un po’ snob, disperata, sospesa, arrabbiata, sicura e al tempo stesso folle e curiosa dell’epoca beat.
Dall’unione del media fotografico con la sua formazione umanistica nascono i suoi lavori spesso sospesi tra la realtà e il sogno. le sue opere, sono appunti, pagine di un diario dove gli scatti sono selezionati, mirati e ricercati e dove spesso le parole si legano ad essi creando un universo
terzo che descrive con minuziosa dedizione attimi, impressioni e spesso temi forti come quelli della memoria, dell’abbandono o del viaggio.
Collabora stabilmente con Mola Mola Webzine, Umbria Noise, Stordisco Webzine e i suoi lavori sono stati pubblicati da testate quali Rolling Stones, Lazagne Magazine, Juliet Art e Nerospinto.
E’ stata selezionata in numerosi concorsi e tra le ultime mostre personali ricordiamo: ‘Io tra di voi’ a Perugia e Jesi, ‘Requiem’ durante il SI FEST OFF di Savignano sul Rubicone e ‘Uno e infinito’ in esposizione permanente al Primavera Mini Hotel di Perugia. Tra i vari progetti nel 2014, spicca tra tutti la presenza a ‘Martyrium Sanctae Eulaliae’, progetto espositivo itinerante tra la Spagna e l’Italia che partirà dal Museo Europeo Di Arte Moderna di Barcellona.
Vanessa Rusci, Rivista 2.0
http://www.valeriapierini.it

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How to cure hour soul alter-ego dell’artista abruzzese Marco Marzuoli , già dedito ad attività curatoriale e ricerca audiovisiva di rilievo (MuseoLaboratorio (PE), Rifugio Franchetti, Creta).
Le sue sono riflessioni circoscritte al minimalismo storico – La Monte Young, Tony Conrad, William Basinski – in un doppio lato dalle tonalità dicotomiche, tra elettrificazioni materiche e un mutismo oppressivo e fotobico. Emerge, evidente, la necessità linguistica di appoggiarsi ai canoni della drone music per rappresentare con funzionalità una poetica dell’isolazionismo. Il lavoro si esprime più compiutamente se messo in relazione all’estensione multisensoriale della ricerca artistica di Marzuoli – laddove video, suono e spazio installativo restituiscono l’interiorità di quell’estetica immobile e logora.
Marco Verdi, Rockit, 2013
http://www.facebook.com/pages/Htcos


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