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#petaloso, una storia di tenerezza

Da Giardinometropolitano
Questa mattina sono stata taggata da un'amica in un post di Facebook che racconta una storia molto dolce.
Sarà che da tre anni a questa parte mi intenerisco facilmente, sarà che sono abbastanza abituata ad avere un piccolo inventore di parole che ogni giorno ne dice una diversa, in più qui c'è anche una fortissima componente "green" e quindi, che dire...ve la racconto, un pò romanzata come me la sono immaginata io.
In una scuola elementare di Ferrara, la maestra Margherita Aurora assegna ai suoi piccoli allievi un compito in classe sugli aggettivi. Un'immagine ritrae un sostantivo e a fianco i bimbi devono scrivere un aggettivo che lo caratterizzi. Matteo, classe terza, dopo aver scritto la sua lista di aggettivi, arriva all'immagine del fiore e se ne immagina uno fatto più o meno così:
#PETALOSO, UNA STORIA DI TENEREZZA
e aggiunge alla sua lista di aggettivi un nuovo termine, che descrive perfettamente il fiore che si era immaginato. Petaloso. Ovvero pieno di petali. Fitto di petali.
Direi in effetti adattissimo.
La sua maestra ha gradito molto questo nuovo aggettivo, anche se di fatto sapeva non esistere nel dizionario della lingua italiana, e così ha pensato bene di scrivere all'Accademia della Crusca per chiederne una valutazione.
#PETALOSO, UNA STORIA DI TENEREZZA
L'Accademia della Crusca ha risposto, approvandone la correttezza di significato. Quindi ora, appassionati giardinieri, da oggi la nostra missione è "divulgare la parola "petaloso". Decretiamone l'esistenza utilizzandola ovunque si parli di fiori.
Petalosopetalosopetalosopetaloso. A me piace un sacco.

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