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Peter Hammill > ...all that might have been...

Creato il 15 dicembre 2014 da Zambo

Il periodo creativo di un artista è di una decade. Quella di Peter Hammill è stata quella degli anni anni settanta. Però anche negli anni ottanta e novanta ci ha donato un poker di album romantici di pregio. Gli anni duemila sono divisi fra il ritorno on the road della band, i Van Der Graaf Generator, e una quantità di dischi intimisti registrati in perfetta solitudine, tutti molto simili, in rappresentanza dei quali il solo Consequences, del 2012, mi pare bastare ed avanzare.
All That Might Have Been presenta per la durata di ben tre CD una serie di canzoni (canzoni?) senza soluzioni di continuo, registrate nel corso di un paio di anni nello studio casalingo negli intervalli fra i concerti con il gruppo e quelli solisti. Tre CD in cui si fatica a trovare una sola nota che non sia stata udita prima, o un solo momento che faccia rizzare le orecchie.
Anche se nessuno può chiedere ad Hammill più dei tanti capolavori che ha donato al Rock, senza averne probabilmente riconosciuto il giusto merito, dispiace un po' che l'artista si sia ritirato nel confortevole rifugio della sua routine, rinunciando alla voglia di provare qualche cosa di nuovo. D'altra parte è lui il primo a dichiarare che non ascolta più musica di altri, ed è proprio quando non si ha più voglia di imparare che si diventa vecchi.
For Fans Only.

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