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Peter Stein: le Relazioni Pericolose di Harold Pinter

Creato il 08 maggio 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Peter Stein: le Relazioni Pericolose di Harold Pinter

Dopo la tournée italiana ed estera dello scorso anno, dove ha riscosso grandi consensi di pubblico e di critica, Il ritorno a casa di Harold Pinter con la regia di Peter Stein è andato con successo nuovamente in scena al Teatro Metastasio di Prato.

Fra i primi testi a testimoniare la raggiunta maturità artistica di Pinter, The Homecoming (1964) dipinge lo sgretolarsi dei rapporti familiari con una trama surreale, non mancando di mostrarci quanta violenza e squallore si possano celare in contesti che si è soliti definire normali.

Max è un anziano padre che vive con i due figli - Lenny e Joey - e suo fratello minore Sam, in un appartamento londinese, dove, da quando sua moglie Jessie è morta, non ci sono donne. Teddy - il terzogenito di Max - vive invece in America da anni, dove si è fatto una famiglia ed insegna filosofia all'università. Tornato per un periodo in Europa con la moglie Ruth, Teddy decide appunto di far ritorno a casa, per presentarla alla famiglia. Questo ritorno riporta alla luce vecchi rancori e feroci meccanismi: tutte le attenzioni maschili ricadono inevitabilmente sulla donna, unico elemento femminile in un microcosmo di uomini. Accolta inizialmente come un corpo estraneo su cui viene riversata tutta la misoginia familiare, Ruth diventa poi il fulcro del desiderio, sessuale e di dominio, di individui apparentemente privi di alcuna morale. In una dinamica perversa è insieme vittima e carnefice: all'apparenza debole, avrà poi la propria rivalsa, prendendo letteralmente possesso della "famiglia" e dell'abitazione, come una regina sul trono, mentre il marito se ne tornerà da solo in America.

Il debutto assoluto de Il ritorno a casa risale al giugno del 1965, all'Aldwych Theatre di Londra. Un giovane Peter Stein vi assistette, rimanendone notevolmente impressionato. A quasi mezzo secolo di distanza, Stein incontra di nuovo questa commedia, firmandone una regia fedelissima al testo, in una produzione firmata dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana e da Spoleto56 Festival dei 2Mondi ed impreziosita da un gruppo di attori straordinari.

Lo stesso Stein ha affermato: "Sin da quando ho visto la prima londinese, quasi 50 anni fa, ho desiderato mettere in scena Il ritorno a casa. È forse il lavoro più cupo di Pinter, che tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi. La giungla nella quale si combatte è, naturalmente, la famiglia. I comportamenti formali, più o meno stabili, si tramutano in aggressività fatale e violenza sessuale quando uno dei fratelli con la sua nuova moglie ritorna dall'America. Tutte le ossessioni sessuali maschili in questa famiglia di serpenti si proiettano sull'unica donna presente. Nelle fantasie degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e non le rimane che la possibilità della vendetta, assumendo quel ruolo e soddisfacendo la loro bramosia più del previsto. Come sempre nei finali di Pinter tutto rimane aperto. L'immagine finale mostra la donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi e nessuno sulla scena e nell'uditorio saprà quello che può accadere".

Il linguaggio caustico e feroce, non di rado volgare, di questa che è da molti considerata una delle opere più dure e difficili del premio Nobel britannico è sottolineato da una regia leggerissima, che lascia sempre la drammaturgia in primo piano. Le battute fulminanti si alternano alle frequenti pause di sospensione, creando un'ironia nera che talvolta sfocia nella comicità e che detta il ritmo dello spettacolo alleggerendo i momenti di tensione.

Il lavoro di Stein, come dicevamo, è supportato da un cast eccellente, che merita senz'altro una menzione: Paolo Graziosi nel ruolo di Max; Alessandro Averone, Antonio Tintis e Andrea Nicolini in quelli dei figli Lenny, Joey e Teddy; Elia Schilton è Sam mentre Arianna Scommegna è una Ruth da applausi, premio UBU 2014 come miglior attrice.


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