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Petrolio ed uomo: ennesima catastrofe ecologica?

Creato il 11 ottobre 2011 da Alessandro @AleTrasforini

L'istantanea riportata da siti di informazione e da stampa è estremamente semplice da immaginare: un gigante da 47mila tonnellate con una falla nello scafo.  La nave Rena, attualmente arenata da mercoledì scorso sulla barriera corallina di 'Bay of Plenty' in un'isola a nord della Nuova Zelanda, ha riversato nel mare oltre 350 tonnellate di carburante.  In aggiunta, al momento, le perdite non tardano ad arrestarsi: a rigore di statistica, infatti, i serbatoi del mezzo potrebbero rilasciare nell'ambiente circostante oltre 1600 tonnellate di greggio.  I problemi potenzialmente riscontrabili sono, purtroppo, largamente immaginabili. In aggiunta, stando a fonti del Ministero dei Trasporti, sulla barca erano conservati anche prodotti pericolosi che potrebbero sovrapporsi alla semplice perdita di carburante.  Tutto ciò significherebbe, ovviamente, altri danni di maggiore portata.  Il Ministro dell'Ambiente neozelandese, Nick Smith, riferisce già da ora della 'peggior catastrofe marittima' della storia del Paese intero.  A breve, forse, potrebbero aggiungersi altre parole ben più pesanti.  Nel mentre macchie di petrolio raggiungono le spiagge, mescolandosi all'acqua e compromettendo la vita e l'ecosistema delle bellissime zone tragicamente colpite dall'incidente.  Nei prossimi giorni, giocoforza, si potrà sapere qualcosa in più. Sperando in annunci speranzosi, ovviamente.  PETROLIO ED UOMO: ENNESIMA CATASTROFE ECOLOGICA? Fonti:  "Nuova Zelanda: una nuova marea nera", L.Mannella, www.ecoblog.it "Nuova Zelanda, lotta per stop a greggio", www.ansa.it

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