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Pianeta Gaia

Creato il 07 settembre 2013 da Pianetagaia
Pianeta Gaia

Terra vista dallo spazio (Img by NASA Johnson Space Center)

venere di Willendorf

23.000-19.000 a.C.

La Madre Terra era considerata dagli antichi Greci come una divinità che dispensava animali, frutti ed ogni altro prodotto naturale necessario all’ uomo. Essa veniva identificata col pianeta Terra, e chiamata “Gea“. In realtà già  nel paleolitico gli uomini venerevano   la Terra, madre di ogni cosa, animata e non animata, racchiudeva in sè l’ idea  di abbondanza e fertilità, ed era rappresentata a livello iconografico come la venere di Willendorf :             un’ immagine femminile florida e rotondeggiante, con caratteristiche staetopigie.

Dal Caos all’ improvviso nacque Gea, che per partenogenesi generò Urano (il cielo). Dall’ unione di Urano e Gea nacque Crono (il tempo) e Oceano. Madre di Zeus , era considerata come progenitrice di tutte le divinità.

La sacralità della Terra era trasversale in tutti i culti, Gea era sempre presente ma con nomi differenti : Cerere, Tellus, Cibele, Rea, Demetra ecc.

Durante il periodo romano imperiale Gea venne traslitterato in GAIA, forse anche in ossequio “Caius” e “Caia”, nomi molto diffusi.

Pianeta Gaia
Verso la fine del ’700, Tommaso Campanella, filosofo naturalista anti-aristotelico e anti-dogmatico, riprende da Telesio l’ impostazione sensistica e naturalistica dei fenomeni, andando ad enfatizzare il carattere dinamico, intelligente e finalista della Natura. Enunciò dunque la dottrina della “sensibilità universale” (Panpsichismo) : «Tanta sciocchezza è negare il senso alle cose perché non hanno occhi, né bocca, né orecchie, quanto è negare il moto al vento perché non ha gambe, e il mangiare al fuoco perché non ha denti, e il vedere a chi sta in campagna perché non ha finestre da cui affacciarsi e all’aquila perché non ha occhiali. La medesima sciocchezza indusse altri a credere che Dio abbia certo corpo e occhi e mani». (De sensu rerum et magia).

Il concetto della Natura sensibile e partecipe viene esteso quindi a tutto il pianeta, andando ad immaginare una sinergia tra sensibilità naturale il vivere degli uomini, arrivò ad ipotizzare  Immaginando una forma di sinergia tra sensibilità naturale e il buon vivere degli uomini giunse a ipotizzare l’ utopia della Città del Sole.

Nel 1965 James Lovelock, in collaborazione con la biologa Lynn Margulis,  ipotizza Gaia partendo dal principio di equilibrio, ovvero uno stato di stabilità dal quale non è possibile estrarre energia; da un punto di vista chimico lo stato di equilibrio rappresenta la morte, poichè tutta l’ energia sistemica è stata consumata. La vita del pianeta deve essere quindi caratterizzata da un forte stato di disequilibrio chimico dei vari gas atmosferici : se prevale il biossido di carbonio (come Marte e Venere), le possibilità di vita organica sono scarse ; al contrario il pianeta Terra presenta una miscela di gas atmosferici instabili : Azoto 78%, Ossigeno 21 %, Biossido di carbonio 320 ppm (0,032%) ed altri. Di conseguenza nasce l’ ipotesi che la terra sia in grado di autoregolarsi : ipotesi gaia.

E’ il 1979 quando Lovelock pubblica il libro “Gaia: A New Look at Life on Earth”, nel quale sviluppa dettagliatamente le sue idee ed afferma che le condizioni fisiche e chimiche della superficie della terra, dell’atmosfera, e degli oceani  sono state rese e vengono continuamente rese  adatte alla vita grazie alla presenza della vita stessa. Questo è in contrasto con la convenzionale tradizionale che suppone che la vita si sia adattata alle condizioni del pianeta e che essi sia siano evoluti separatamente”

Pianeta Gaia

James Lovelock

L’ ipotesi Gaia prevede quindi che via sia una stretta correlazione  fra         l’ evoluzione degli organismi viventi e l’ evoluzione del relativo ambiente chimico-fisico;  essi costituiscono assieme un unico processo evolutivo autoregolatore : non sarebbe quindi solo la storiageologica ad influenzare il clima, la composizione atmosferica, la salinità oceanica etc., , bensì anche la presenza della vita sul pianeta.
E’ stata la costante attività degli organismi viventi a mantere sul pianeta condizioni adatte alla vita per 3,5 miliardi di anni .
Secondo l’ ipotesi Gaia,  la biosfera è costituita dall’ insieme degli organismi viventi della terra e Gaia è il sistema di vita planetario che comprende tutto quello che viene influenzato e che influenza la biosfera. Si tratta quindi di un vero e proprio organismo vivente, il quale vive grazie all’ energia solare che “respira”, trasforma la propria biomassa, si “ammala”, può avere “la febbre” (effetto serra) e può rischiare il collasso.

Fonti :
- Le nuove età di Gaia, di James Lovelock Ed. Bollati-Boringhieri 1991
web : http://www.jameslovelock.org


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