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/Pianeta mondo /Accesso all'acqua potabile /Il più è fatto ma molto resta da fare

Creato il 16 marzo 2012 da Marianna06

 

MostraAcquaevita

 

Uno degli Obiettivi del Millennio stabiliti dalle Nazioni Unite era quello di dimezzare almeno la presenza di persone senza accesso all'acqua potabile entro il 2015.

Pare,invece, che esso sia stato in buona parte già raggiunto in anticipo anche se resta un impegno impellente nei confronti di chi quest'obiettivo  lo vede ancora lontano.

E penso ,ad esempio, ai Paesi dell'Africa subsahariana, dove la mancanza d'acqua potabile è causa sovente di infezioni e di  malattie, banali o gravi che esse  siano, specie per i bambini.

Questo dato positivo raggiunto lo enunciano tanto l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) chel'UNICEF, che è l'agenzia ONU, che si occupa appunto con interventi mirati della salute dei bambini.

Il Rapporto, stilato da esperti del settore per conto delle due agenzie,  ha per titolo :"Progressi sull'acqua potabile e sulla sanità 2012".

In esso troviamo scritto che già alla fine del 2010 circa 6,1 miliardi di persone hanno avuto accesso a fonti "migliorate" di acqua potabile.

Un numero che corrisponde all'89% della popolazione mondiale, cioé l'1% in più rispetto all'88% previsto dagli obiettivi  del Millennio per il 2015.

Partendo da questo dato accertato, nel Rapporto si prevede che nel 2015 si arriverà al 92% della popolazione mondiale messa nelle condizioni di accedere a fonti di acqua potabile.

Questo è possibile perché moltissime agenzie umanitarie e organizzazioni non governative (Ong) investono il denaro ottenuto da donatori nella costruzione di reti idriche e pozzi, che possono essere, nel corso del loro utilizzo,  soggetti a controllo.

Infatti, anche se può apparire assurdo, più di tremila bambini attualmente muoiono nel mondo, ogni giorno, a causa di una banale diarrea sicuramente legata per lo più ad infezioni intestinali.

Sempre il Rapporto fa presente che non ci si può e non ci si deve cullare sugli allori, perché rimane l'11% della popolazione mondiale, ossia 783  milioni di persone,vale a dire quasi un miliardo, che non hanno ancora accesso all'acqua potabile.

E purtroppo anche miliardi di persone che non hanno accesso ai servizi igienico sanitari.

Per quanto riguarda il nostro vicino (il "che cosa facciamo noi per questo?") e la più clamorosa emergenza ,che è  stata ed è quella delle popolazioni del Corno d'Africa,in particolare nel Nord del Kenya, la LVIA di Torino e Cuneo,Ong impegnata da più di quarant'anni nello sviluppo dei Paesi africani, invita gli amici di Jambo Africa e coloro che sono di passaggio sul blog a visitare il sito www.lvia.it per un approfondimento del problema,  cosa che non guasta mai anche perché, assieme alla risposta LVIA, si trovano tutta una serie di ulteriori e apprfondite risposte grazie a delle interviste sul campo di volontari,omologhi africani ed esperti del sttore.

Inoltre allo scopo di sensibilizzare i nostri bambini, ragazzi, giovani, al problema dell'importanza dell'acqua per tutti, anche a casa nostra, sempre l'LVIA è in grado di mettere a disposizione delle scuole una mostra itinerante costituita da simpatici pannelli, con accattivanti didascalie, che illustrano il tema,oggi per altro di grande attualità, anche in vista a breve dell'appuntamento di Marsiglia.

 

   A cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana )

  

 


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