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Pianeti Extra-Solari e Battaglie Navali

Creato il 18 ottobre 2012 da Tuttoqua

Pianeti Extra-Solari e Battaglie Navali

Era da tempo che non mi veniva voglia di scrivere qualcosa che non fosse “la solita” Formula 1. Bene, eccomi qua.

Lo spunto arriva da un film che ho visto qualche sera fa, dal titolo “Battleship”. E’ un filmetto di fantascienza, pero’ realizzato piuttosto bene, con alcune ingenuita’ e qualche spunto che ho invece trovato interessante.

La trama e’ semplice: uno scienziato scopre un pianeta lontano che ha caratteristiche molto simili alla Terra, per cui costruisce un sistema di comunicazione che spedisce un raggio di energia sparato direttamente sul pianeta. Per qualche anno tutto fila liscio, finche’ un radar orbitale capta 5 oggetti volanti in rapido avvicinamento. Questi entrano nell’atmosfera, uno di questi si scontra con un satellite e cade su Hong Kong distruggendo e distruggendosi, mentre gli altri 4 si infilano sparati sul fondo del Pacifico, non troppo distanti dal luogo in cui si sta svolgendo una gigantesca manovra di addestramento delle forze marine congiunte americane e giapponesi.

Pianeti Extra-Solari e Battaglie Navali
Il velivolo distrutto si scopre essere la nave necessaria agli alieni per comunicare con il loro pianeta (per cui il loro obiettivo diventa quello di impossessarsi del sistema di comunicazione terreste per richiamare un’orda distruttrice), le altre quattro sono invece della navi da guerra che, incredibilmente, non sono capaci di volo atmosferico ma solo di navigare e compiere dei brevi salti sul pelo dell’acqua.

Ovviamente il confronto appare subito impari, anche se poi questi alieni non si dimostrano cosi’ tecnologicamente avanzati come dovrebbero essere, visto il viaggio interstellare appena compiuto. Ad esempio: come mai le navi non volano? Eppure hanno delle ali (piu’ simili a quelle di un aliscafo) e sono appena arrivate dallo spazio! Come sono partite da casa loro? Direttamente dall’orbita? Ma se sono fatte per navigare? Magari l’aria terrestre non e’ densa abbastanza e non riscono a creare portanza, chi lo sa. E come mai non hanno scudi di nessun tipo? E’ bastato scontrarsi con un satellite artificiale per perderne una, e poi subiscono i colpi di missili e torpedini umane senza alcuna difesa se non quella di sparare a loro volta dei missili che si conficcano nello scafo delle navi da guerra umane e poi esplodono provocando danni immani. Per carita’, un oggettino interessante, ma non e’ abbastanza. In verita’ possiedono anche delle sfere volanti dotate di denti e fruste che dove passano loro non cresce piu’ l’erba, ma again…

Insomma, un po’ ingenua coma storia, e alla fine la Razza Umana la spunta grazie alle virtu’ non proprio ortodosse, ma evidentemente efficaci, di un ufficiale che fino al momento prima era uno che stava per essere cacciato dalla Marina e diventa poi un eroe mondiale.

Lo spunto interessante arriva dal fatto in se’. E’ possibile che, prima o poi, una specie aliena capti una nostra trasmissione (emettiamo segnali radio nello spazio ormai da quasi un secolo) e decida di venire a farci visita, magari con propositi bellicosi? Il tema l’ho gia’ affrontato e snocciolato a modo mio in un articolo di qualche tempo fa, quindi non voglio ripetermi. Per0′ la risposta e’ si’, ma magari anche no.

Nel senso che, una razza aliena, per potere arrivare fin qua, deve necessariamente possedere una tecnologia che vada ben al di la’ della nostra piu’ fervida immaginazione. Oltre alla capacita’ di sviluppare una velocita’ superiore a quella della luce di un paio di ordini di grandezza, dovrebbe essere in grado di proteggere gli scafi dalle radiazioni, dai meteoriti vaganti e dal pulviscolo. A quelle velocita’, anche un sassolino di pochi millimetri puo’ perforare una spessa lamiera e provocare un’esplosione devastante. Quindi che serve? Scudi di energia, sistemi di puntamento capaci di sparare a qualsiasi oggetto inanimato prenda la via dello scafo, e cosi’ via.

Insomma, una dotazione degna di Star Trek, si direbbe. Ma la riflessione chiave che ne scaturisce, e’ che una Societa’ cosi’ avanzata difficilmente deciderebbe di interagire con una razza primitiva come i sottoscritti, rischiando di comprometterne lo sviluppo. Diverso sarebbe se  avesse propositi di conquista o di distruzione. Escludiamo la distruzione, perche’ sinceramente non se ne capirebbe il perche’. Ma anche la conquista dovrebbe essere un non problema, visto che un Alieno iper-tecnologico ha gia’ affrontato e superato guerre di predominio e conquista a casa sua e ne ha probabilmente compreso il lato oscuro. E perche’ impossessarsi di risorse e schiavi cosi’ lontani da casa? Per portarsi tutto a casa? No, poco conveniente. Per impiantarci una colonia? Mmmm, difficile da controllare, come insegnano l’Impero Romano prima e Isac Asimov dopo nel Ciclo della Fondazione.

Devo dire che anche il modo in cui gli alieni sono stati rappresentati nel film mi ha intrigato. Da decenni l’Umanita’ prova e riprova ad immaginarne l’aspetto, riducendosi poi, chissa’ perche’, ad arrivare sempre alla solita forma: l’omino magro, nudo, dalla pelle grigiastra, bassino, con estremita’ lunghe e sottili e un gigantesco capoccione a svettare sul tutto, caratterizzato dagli immancabili occhioni tutta pupilla che non tradiscono emozioni. Riesce difficile immaginare che un cosino del genere possa dominare una galassia.

Pianeti Extra-Solari e Battaglie Navali
In Battleship l’alieno e’ umanoide, molto umanoide, ma arriva da un percorso evolutivo che ha scelto i rettili, per cui hanno occhi da lucertola su un volto abbastanza umano, una barbetta irsuta simile alle unghie di un varano e due dita in opposizione al posto del tradizionale pollice. Credibile direi. Ha anche una poderosa armatura in stile Halo, con tanto di respiratore, ed e’ piuttosto sensibili alla luce solare diretta. Quest’ultima caratteristiche contraddice l’origine rettile, ma tanto e’.

In effetti, se questa ipotetica razza dovesse originarsi su un pianeta molto simile alla Terra, perche’ dovrebbe essere tanto diversa da noi? Sarebbe strano. Infatti, dovrebbe opporsi ad una gravita’ simile, dovrebbe in qualche modo respirare un gas,   osservare una stella gialla in cielo a 150 milioni di Km, e dovrebbe afferrare pietre e bastoni per giungere poi agli smartphone e alle pistole laser. Dovrebbe masticare il cibo, correre, saltare, stare in equilibrio, sollevare 10 Kg che peserebbero 10 Kg anche li’, e via dicendo.

Insomma, il film e’ un po’ cosi’, pero’ se vi piace l’argomento guardatelo: fa riflettere, gli effetti speciali sono buoni e c’e’ anche Liam Neeson, che gia’ da solo aggiunge un gran valore!


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