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Piante curative, tradizione erboristica nei conventi e monasteri

Da Lupoantonio

Le piante curative si svilupparono nei conventi e nei monasteri dove venivano coltivate da frati e monaci che offrivano assistenza a poveri e malati.

piante curative - orto dei sempliciL’uso delle piante curative ha origini molto lontane e si perde nella notte dei tempi. Quasi sicuramente la scoperta che alcune piante avevano proprietà terapeutiche e medicinali avvenne attraverso l’osservazione e l’esperienza diretta.
In seguito, le conoscenze sono state trasmesse alle generazioni successive ed usate per aiutare anche altre persone bisognose di ricevere sollievo e cure. Questi curatori vennero chiamati “uomini di medicina”, i quali erano socialmente riconosciuti molto importanti proprio perchè erano dediti alla salute pubblica.

I monaci europei e l’orto dei semplici.

Nel Medioevo, però, la pratica delle piante curative si trovò davanti a delle complicazioni, visto il rischio di chi le usava di essere accusato di stregoneria. In conseguenza di questo, furono i monaci europei che riunirono e trascrissero le conoscenze tramandate dalle tradizioni arabe e greco-romane.

In questo modo la pratica della medicina officinale si sviluppò, consolidandosi, nei monasteri e nei conventi. Furono catalogati e trascritti molti prodotti di natura vegetale in grandi libri, detti hortuli, dove erano riportate le proprietà curative di ogni singola pianta. Le piante curative coltivate nei floridi orti dei monaci, divenuti veri e propri depositi officinali, servirono a curare molti mendicanti e pellegrini.

Ma prima della formazione di questi orti, la ricerca delle erbe veniva effettuata attraversando a piedi i boschi ed i campi vicini. In seguito, i monaci iniziarono a coltivare solo le piante curative più utili, nel cortile del monastero, realizzando il cosiddetto hortus simplicium, ridefinito poi, nel Rinascimento, “orto dei semplici”, da cui derivano gli attuali orti botanici.

Gli ospedali nei conventi.

Dunque, molte delle conoscenze in campo erboristico esistono ancora oggi grazie all’impegno ed alla dedizione dei monaci europei. La medicina offerta dai monaci fu considerata, nel nome della pietà e della misericordia, un dovere religioso, che metteva dinanzi a tutto il malato, offrendogli, oltre che le cure, anche ricovero.
E’ con questo principio che nacquero gli hospitalia (ospedali), intesi come luogo di rifugio per poveri e malati. In questi ospedali le cure principali venivano date con preparati di piante medicinali. Molti conventi possedevano un orto ed un posto idoneo alla cura dei malati (oggi potremmo definirlo infermeria).

A tutt’oggi, alcuni conventi e monasteri hanno custodito diverse ricette dell’epoca, conservando così l’antica tradizione erboristica.


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