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Piante spontanee di primavera - 2^parte

Creato il 04 aprile 2012 da Acetosella
DSCN9818Dopo la prima parte ecco la continuazione della mattinata al Parco delle Risorgive, iniziamo con una pianta molto riconoscibile: il tarassaco o dente di leone (Tale, Taraxacum officinalis). Ogni parte di è utilizzabile ed i principi attivi sono presenti in tutta la pianta; a partire dalla radice (amara) cotta è un depurativo del fegato mentre tostata può essere utilizzata come surrogato del caffè. Il bocciolo ancora chiuso, dopo una scottatura in acqua e aceto può essere conservato sottolio (finto cappero), il gambo che sostiene il fiore può essere aggiunto nelle insalate. La parte fiorita (petali gialli) può essere l’ingrediente per un risotto e ciò che rimane del fiore può essere messo in acqua bollente, strizzato e l’infuso che se ne ottiene addizionato con zucchero e fatto diventare consistente, diventa un miele difficile da distinguere da quello prodotto dalle api. Molto comune in tutti i prati è la pratolina (Margaritùte, Bellis perennis) con foglie da utilizzare per insalate sia crude che cotte DSCN9688 Si continua con la piattella (Jerbe purcitàrie, Hypochaeris radicata), con radice fittonante, sapore amarognolo, da raccogliere anche in inverno, le foglie carnose si possono utilizzare sia crude per insalate o cotte e possiede le stesse proprietà del tarassaco. DSCN9689 (2) La pianta seguente è la piantaggine minore (Plantàgn di zave, Plantago lanceolata), dal sapore non troppo amaro (quasi di fungo) è usata come emolliente della pelle ed assieme alla Plantago media e P. major (che vedremo più avanti) è utile usata triturata e posta sulla pelle come cataplasma per eliminare gli effetti delle punture di insetti. DSCN9691 continua…

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