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Piccolo addendum su rame, alluminio, zolfo, morbo di parkinson e di alzheimer

Creato il 13 dicembre 2012 da Tnepd

Piccolo addendum su rame, alluminio, zolfo, morbo di parkinson e di alzheimer

Nell’articolo precedente sul rapporto tra zolfo alluminio mobo di Parkinson e morbo di Alzheimer, è stato messo in evidenza il ruolo del rame, elemento metallico che inibisce l’attività positiva  dello zolfo organico, la cui carenza sembra correlata all’insorgere delle malattie. Da dove viene il rame, si chiederà qualcuno?

Ebbene il rame è utilizzato come pesticida / fungicida ed il suo uso entro certi limiti è persino ammesso per legge nell’agricoltura biologica (vedi per conferma ad esempio i seguenti link: primosecondo). Forse è anche che esiste persino una sentenza che ammette la correlazione tra pesticidi e morbo di Parkinson.

Da http://www.quotidianolegale.it/1240/notizie/e-ufficiale-pesticidi-causano-il-morbo-di-parkinson.htlm traiamo queste righe

Per prima in Europa, la Francia riconosce il Morbo di Parkinson come malattia professionale per gli agricoltori entrati a stretto contatto con i pesticidi. Il decreto francese è stato pubblicato lo scorso maggio ed è entrato in vigore di fatto un mese fa. Alla base una serie di ricerche scientifiche che hanno evidenziato i legami tra il Parkinson e l’esposizione professionale ai pestici

Alle informazioni sul possibile ruolo dello zolfo nell’insorgenza del morbo di Parkinson (e dell’Alzheimer) possiamo aggiungere quelle che vengono dalla lettura dell’interessante articolo http://www.terranews.it/news/2011/11/morbo-di-parkinson-amici-e-nemici-nel-piatto dalla cui lettura si evince che consumare molta frutta e verdura fresca possibilmente biologica aiuta a combattere la malattia (i vegetali provenienti da coltivazioni biologiche sono più ricchi di zolfo) e che il consumo di latte e latticini invece aumenterebbe il rischio di ammalarsi secondo una recente ricerca epidemiologica (Chen, O’Reilly, Mc Cullough et al, «Consumption of dairy products and risk of Parkinson disease», American journal of epidemiology, 2007, 1, 165, pag. 998-1006 ).

Tale ricerca conferma un discreto aumento del rischio di sviluppare il morbo di Parkinson tra le persone che assumono in notevole quantità latte e latticini. Per i più alti consumatori di questi prodotti il rischio relativo è risultato 1,6 (con un intervallo di confidenza del 95 percento) il che vuol dire un aumento del 60 per cento della probabilità di sviluppare la malattia. Tale dato è però una media del valore 1,8 per gli uomini e 1,3 per le donne. Ovviamente tali dati non tengono conto del fatto che latte e latticini assunti siano interi magri o scremati; personalmente condivido l’analisi del dottor Perugini che invita piuttosto a preferire il latte intero, sebbene io mal vedo il consumo di latte sia per motivi dietetici che etici. Ad ogni modo reputo interessante anche l’analisi del dottor Perugini sul mito del colesterolo.

L’articolo morbo di parkinson amici e nemici nel piatto (scritto da Silvia Carri e Paolo Giordo per Terra Nuova) afferma che:

Fino a pochi decenni fa il disturbo colpiva principalmente individui oltre i 60 anni, ma oggi l’età d’insorgenza è scesa, con manifestazioni già attorno ai 40 anni; si sono registrati addirittura casi di ventenni colpiti dal cosiddetto parkinsonismo giovanile, frutto di inquietanti mutazioni genetiche. Colpa delle intossicazioni?
Gli autori sono quindi arrivati alla stessa mia conclusione quando valutando il fatto che  I malati di Alzheimer aumentano vertiginosamente nel giro di 6 anni ipotizzavo un forte contributo dato dall’inquinamento ambientale, dall’accumulo di sostanze tossiche nell’organismo.

E adesso forse abbiamo un quadro completo quando osserviamo che alluminio e rame, due metalli che con meccanismi differenti contribuiscono all’insorgenza delle due più famose malattie neurodegenerative … piovono dal cielo: a Lugo di Romagna infatti Piove dal cielo strana gelatina a base di rame alluminio e bario

Piccolo addendum su rame, alluminio, zolfo, morbo di parkinson e di alzheimer

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Speriamo che prima o poi non solo i comuni cittadini, ma anche i medici prendano atto di quanto le scie tossiche (alla base di fenomeni altrimenti inspiegabili come quello appena descritto) siano pericolose per la salute umana, e che si decidano a prendere coscienza di tutte le prove esistenti a tale riguardo.


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