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Piccolo taccuino lisbonese (parte II)

Creato il 05 gennaio 2011 da Sogniebisogni

Elevador de Santa Justa

Elevador de Santa Justa. Una specie di ascensore panoramico neogotico molto steampunk che sorge nella Baixa. Sembra progettato da Jules Verne, invece è stato fatto da un certo Raoul Mesnier de Ponsard che si spacciava per allievo di Eiffel. Fado. Significa “fato”. Immancabile malinconico genere musicale portoghese, canonizzato dalle performance di Amalia Rodrigues. O si ama o si odia, più o meno come la canzone napoletana. Frango. Inizialmente uno pensa che sia il nome del simpatico oste portoghese, poi si capisce che significa “pollo”. Garofani. La rivoluzione dei garofani è il colpo di stato militare (peraltro molto appoggiato dalla popolazione civile) attuato da ufficiali comunisti che mise fine alla cinquantennale dittatura salazarista, il 25 aprile 1974. Si chiama così perché i soldati infilarono dei garofani nelle canne dei loro fucili e in effetti fu un passaggio di consegne piuttosto incruento, solo 4 morti, tutti provocati dalla polizia politica fascista. Il Portogallo moderno nasce così. Ginjinha. Il Porto è ottimo, ma ricordatevi che lo fanno a Oporto. A Lisbona bevono la ginjinha, un liquorino di ciliegie infuse nell’aguardiente. Non molto alcolico e piuttosto buono, da provare. Lisbon story. Noto film di Wim Wenders che ha fatto scoprire il Portogallo agli italiani anche prima di Tabucchi, immagini e musiche stupende intervallate da discorsi di teoria del cinema pedantemente imbarazzanti. Manuelino. Da re Emanuele I. Stile che incrocia le arditezze dinamiche del tardo-gotico con influenze arabe, fiamminghe, rinascimentali e chi più ne ha più ne metta. Dimostra che nel Mediterraneo il Barocco ce l’abbiamo nel sangue, pure quando l’affaccio è oceanico, come in questo caso. Monastero dos Jerónimos. Capolavoro dello stile manuelino, costruito per celebrare i trionfi coloniali del paese al suo apogeo. All’interno oltre a Vasco de Gama, sono sepolti Camões e un bel po’ di re del Portogallo. Assolutamente da non perdere per lo splendore delle decorazioni. Navigatori. Il capostipite del grande Portogallo coloniale fu Enrico il Navigatore, i portoghesi ci tengono a questa tradizione come si può vedere dal Monumento alle Scoperte, vicino al Monastero dos Jerónimos, che celebra numerosi geografi, navigatori e missionari. Tutti peraltro in odor di genocidio, ma non fa bon ton ricordarlo. Continua.


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