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Picurei. (*)

Creato il 27 giugno 2010 da Vilipendio
Picurei. (*)
Sto notando che è un po' di post che ho per proemio una bestemmia, più o meno circostanziata. Poi, e solo poi, vengo al sodo – ammesso che qualcosa vi sia di più sodo di lei.

Mi viene da dirti: cosa vuoi. Che uno che nell'intimo è Vilipendio attacchi così, mi sembra più sensato di 1 Lucrezio, ateo & materialista, che per spiegarci la Natura delle cose parte deciso con un'invocazione alla dea Venere. Addirittura dei licei, gli hanno intitolato, anche per questo. Lo so bene perché è da essi che cercavo di scappare, nascondendomi tra le palafitte del Villaggio Olimpico le volte che i miei stoici genitori mi ci lasciavano davanti.

Che invece il Caro Lucrezio era simbatico, un epicureo sgamatissimo. Dice che era stato così Venereo nei suoi preliminari (questa è bellina) per meglio captarsi le benevolentiae dei bigottissimi aristocratici romani, stoici refrattari a ogni iperuranio (ma quella è un'altra storia). Oppure, scegli tu, c'è la versione delLachiesa (la peggio che poteva uscire, in questo periodo di esami). Secondo cui egli, poverino, essendo nientemeno che un sporko materialista, era solo ½ pazzo, morto suicyda impazzito per 1 filtro d'amore comunista mangiabambini invece di fornicarseli come dio comanda (sic, ma questa come bestemmia preludica non vale, in quanto io adesso apporrò la furba sigla ndr).
Credere, sembra dirci: roba da creduloni.
Picurei. (*)Uno singèro; che diceva che ratio è verità, religio è ignoranza. E se non ci credi piglia il Castigloni & Mariotti, e guarda come anche quei 2 famigerati tizi (anch'essi sicuramente comunisti) in prima accezione propongono per il termine religio il significato di superstizione. D'altronde Lachiesa quando Gli pesti i piedi è una vera incubatrice di rancori. Guarda ad es. come si sono fiondati sul cadavere ancora calvo di Saramago, reo di aver espresso opinioni addirittura atee.
Porco dio schifoso – facevamo che iniziavo a depennare le bestemmie iniziali a partire dalla prossima volta.
La cosa che mi scoccia del bestemmiare iniziale non è una paura. Che so io, la paura che da morto Lachiesa si accanisca sulle mie spoglie ancora calve, che dica che anch'io ho preso il filtro d'amore comunista – anzi, io addirittura quello Senza Filtro. Che secondo me, non è che ci fa tanto 1 bella figura Lachiesa, quando fa così, e a uno gli viene da simpatizzare per I Buoni che certo non sono uno che dice male dei morti e ogni volta che può si scopa ai bambini.
Non è neanche la paura che poi Le Femmine mi dicano “Ma che volgare, dire tutte quelle parole brutte! addio, poi, buono come dev'essere x il fatto che oh, di tutte quelle preghiere in cui compare non ce n'è 1 dove non ci faccia una figura bellissimissima”. Cioè, io certo ho paura delLe Femmine (brr), anche perché esse detengono un potere che ancora non mi è ben chiaro, che mi spaventa & mi attrae. Ma se c'è 1 cosa che ho capito in tutti questi anni, questa è che quando Le Femmine ti rimproverano perché sei scurrile tu devi lasciarle fare, perché in genere più fai il matto più gli risulti mysterioso (ricordati bene di questa parola) & affascinante.
Allora dimmi cos'è, come ti chiedeva Venditti dal profondo del suo ghigno.
Adesso te lo dico. È questo. Che non mi va di rinchiudermi - io, noto claustrofobo – in alcun cliché. Per quanto possa essere una struttura alquanto armonica l'essere Vilipendio e iniziare sempre da 1 Vilipendio (voglio dire, anche I Simpson iniziano variando sempre la stessa sigla), ciò al solo pensarci mi fa mancare il fiato. Ecco, vedi? mi sono dovuto alzare in piedi e respirare profondo.
Sarebbe fica, come cifra stilistica. Ma trovo 1 cifra più stilistico fare ogni volta come più mi cazzopare.
Proprio come ho fatto venerdì, stanco di tutti quei voti altissimi che ho elargito, che sempre mi fanno chiedere se siano bravissimi i miei alunnetti o piuttosto io un grosso fregnone.
Ho preso e sono andato alla mostra de Chirico, che sta proprio dietro a scuola.
Picurei. (*)Ora non sarà una cosa ricorrente come la bestemmia, ma tante volte ti ho detto quanto mi piaccia Chirico's. Come pittore, non certo come uomo, che infatti c'erano certe sue gigantografie di almeno 1 decina di metri che se c'era Lovecraft sarebbe senz'altro morto d'infarto, nel ritenerlo uno dei tanti uomini-pesce dei suoi incubi. Invece, per come pitta Egli è superiore.
Ce n'era uno di quadro, in particolare. Te lo volevo far vedere ma non l'ho trovato da nessuna parte. C'era il solito manichino senza braccia e senza lineamenti nella solita sceneggiata metafisica – storie di squadre & righelli di legno e altri oggetti, tutti dalle forme geometricamente ben definite e dai colori sparati. Stava davanti a un cavalletto, con su un quadro nel quadro che però era completamente diverso, una scena di campagna romantica, dalle linee morbide ripiene di mezzetinte. Si chiamava “Pittore paesaggista”.
Che flash! senza assolutamente essere supportato da alcuna droga leggera ciò sballato per un bel po', e ogni tanto ci ritornavo davanti a sballarci su. Insomma questo pittore senza tavolozza né tantomeno braccia, senza occhi, senza orecchi, senza naso, senza bocca, imprigionato in una realtà semplificata da una dittatura geometrica, che sembra soffrisse senza espressione. Ma il quadro era suo. O no? non l'aveva forse dipinto? non se lo ricordava più?  Dal titolo pareva opera sua. E perché solo nel quadro la natura era reale? perché tutto nella scena era prigioniero della schematizzazione, e solo nella rappresentazione si riacquistava la libertà delle forme? ma solo a me arrivavano  quei cazzodidepliant di quadri dipinti da avidi pittori senza braccia, che magari vedevi sul tavolo della primacolazione rovinandoti per sempre l'Ovomaltina?
Picurei. (*)  Però non riuscivo a giocare proprio bene, l'altro giorno. C'era qualcosa che mi disturbava.
Ecco arrivato il momento in cui tu dovevi ricordarti quella parola che ti dicevo prima.
Tzé, figurati. Non ti davo due lire già da prima, figurati adesso dopo tutte queste righe metafisiche. Beh, certo io non te la ripeto,  la pappapronta non me la faccio nemmeno per me.
Bene, quella parola affliggeva un buon terzo di titoli di quei quadri. Su di un buon terzo, essa era afflissa. Volevo quasi comprarmi il catalogo (44€ Diopu€rco, detto alla messicana) solo per meglio argomentare il mio disappunto, ma ho subito cambiato idea per l'orrore dell'errore di vanificare questa bellissima nomea di pigro che spero a questo punto di essermi fatto.
Ma non si fa così! (mi gioco uno dei miei rarissimi punti esclamativi)
Ma allora era molto più [quella parola] Hopper l'altra settimana, che pure non ne faceva mai uso.
Se io voglio fare, che so, il simpatico, certo non mi metto a scrivere storielle che s'intitolano tutte “Storiella simpatica su X” o “Simpatiche considerazioni su Y”, o ancora “Senti che simpatico che so essere col mio lettore” e “Caspita, che lettori simpatici comprano il mio libro”. Lo senti, questo insorgere della carie ai denti? Ma cornuto d'un dio, lasciamelo provare a me questo stato d'animo
[quella parola], se tu me la dici io mi ci sento obbligato, e fremo dalla voglia di andarmene anzi tornare subito indietro e ficcarti la faccia in un cocomero marcio. Che regazzino, era de Chirico. Già da certi suoi scritti deliranti in cui accusava tutti (tranne moglie e fratello, pensa che botta di culo) di non capire la sua arte e di essere completamente sprovvisti della loro. Ecco: se mai vorrò scrivere storielle simpatiche le intitolerò Storielle Nondechiriche, così da lasciare almeno un livello ludico al mio lettore, sperando che esso non sia tu coi tuoi vuoti di memoria.
Mi è calato. Sigh. Mi piaceva tanto. Mi piace ancora, ma adesso mi predispone meno al gioco.
Allora vedi? vedi, quanto io di stile ci capisca?
Guarda ti voglio sorprendere. Ti faccio vedere che, come Memento, sono capace anch'io invertirmi gli inizi coi finali.
“dio”.
Perfino il T9 lo scrive “ehm”.
(*) che era come il mio
scherzoso zio mi apostrofava quando d'estate mi vedeva sbracato sull'amaca con addosso pile di giornaletti.

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