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Pierfy e le battute da caserma, il complotto contro il Quirinale e la morte con dignità del cardinale Martini. Riflettere non basta più.

Creato il 01 settembre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Pierfy e le battute da caserma, il complotto contro il Quirinale e la morte con dignità del cardinale Martini. Riflettere non basta più.
Ormai quei pidini senza più nessuna identità si attaccano a tutti pur di tornare a guardare il mondo dall’alto in basso. Pierfy Casini riceve una calda accoglienza alla festa del Pd di Reggio Emilia e siccome si sente a casa, si permette perfino di fare una battutaccia da caserma su Nichi Vendola ché tanto, i democrat hanno ormai il cervello in pappa. Ha detto Pierfy gigioneggiando: “Vendola? Mi preoccuperei se volesse rapporti più stretti”. Caro boss dell’Udc, ridiamo subito o in differita? La fregatura è che i pidini hanno riso davvero, mica palle. Questo è il clima che si respira, l’aria che tira dalle nostre parti (intese come Italia), con Berlusconi che dice: “I miei giornali sono liberi, io con l’attacco di Panorama al Quirinale non c’entro nulla”. Non sa, Silvio, che nel momento in cui dice “io non c’entro nulla”, tutti hanno capito benissimo che, minimo, è a capo della cordata anti-Napolitano, perché lui non dimentica che è stato il Capo dello Stato a chiederne le dimissioni e questi sgarbi, Silvio non li sopporta né perdona. Bel pacco quello che i pidiellini stanno preparando al Presidente, un accenno di fuoco di fila che inizierà quando Nano Bifronte andrà a chiedere lo scioglimento anticipato delle Camere, per proseguire ancora più intensamente se il Quirinale dovesse rispondere picche. È morto il cardinale Carlo Maria Martini. Non una parola di cordoglio dal centrodestra anzi, dicono che a Via Bellerio si sia brindato a spritz. Se non fosse stato minato dal Parkinson probabilmente lo avremmo visto Papa e, questa è la nostra convinzione, la Chiesa sarebbe stata un’entità diversa. Carlo Maria Martini era l’uomo della gente. Cercava di capirne i bisogni e di dare risposte anche alle domande più complicate. A lui i reduci delle Br consegnarono simbolicamente (e materialmente) le armi, a lui si è rivolta in continuazione la società civile per riscoprire la Chiesa vera e non quella degli affari. Non lo piangono i ciellini, non lo piangono i pidiellini, non lo piangono i leghisti e queste sono tre note di merito che il cardinale che scelse Gerusalemme come ritiro non solo spirituale, si porterà appresso per l’eternità. Negli ultimi tempi ha rifiutato decisamente ogni accanimento terapeutico. Vedrete, qualche pirla amico di Giovanardi lo accuserà di aver fatto ricorso all’eutanasia. 

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