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Pietro Mennea e il suo libro inedito

Creato il 22 marzo 2014 da Simo785

Articolo originale del sito www.sportstory.it

mennea

Emanuela Audisio, giornalista di grande spessore, racconta un’indiscrezione dalle pagine de La Repubblica che non ha raccolto l’attenzione che meriterebbe.

Pietro Mennea, morto un anno fa a Roma, il 21 marzo, continuava a lavorare sulla stesura di due libri: il primo sulla strage di Monaco e il secondo sulla storia sociale dei neri nello sport. Malato di tumore, era convinto di riuscire a sconfiggere il male oscuro e proseguiva nella sua opera di denuncia. La malattia non gli ha lasciato la possibilità di pubblicare i suoi libri per i quali aveva cercato un editore.   Scrive la Audisio: “Alla vigilia dei Giochi di Londra nel 2012 si era speso perché il Cio ricordasse pubblicamente la strage di Monaco, avvenuta 42 anni prima. Mennea c’era, era alla sua prima esperienza olimpica, vinse il bronzo nei 200 metri dietro Borzov (Urss) e Black (Usa). Quella notte andò a festeggiare. Poche ore dopo, all’alba del 5 settembre un commando di terroristi palestinesi fece irruzione nel villaggio, nella palazzina di Israele, vicina a quella dell’Italia. Perché da sempre in ordine alfabetico Israel viene prima di Italy. Fu un massacro. Ma il Cio dopo 34 ore di pausa decretò che i Giochi dovevano andare avanti.

Oggi come allora altre ragioni, «commerciali», imponevano un lutto breve e non restrittivo. Lo sport è gioia e intrattenimento, non deve essere fermato dalla morte. Contro questa ipocrisia si batteva Pietro. Da sportivo e da malato. Non ci possono essere ragioni superiori. Prima viene l’umanità. Questo è un passo del suo libro, finito, ma inedito”. -


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