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Pietro Vierchowod, lo scatto dello “Zar” (by Bruce Wayne)

Creato il 30 maggio 2013 da Simo785

Pietro Vierchowod, lo scatto dello “Zar” (by Bruce Wayne)

 

Maradona ha detto che, nella sua permanenza a Napoli, ha incontrato in Pietro Vierchowod l’avversario più duro da oltrepassare. Ed in effetti lo “Zar”, come veniva soprannominato a causa delle sue origini russe, è stato per molto tempo uno dei migliori difensori attivi in Italia.

Nato a Calcinate, in provincia di Bergamo, nel 1959, Vierchowod si è “svezzato” calcisticamente nel Como dopo un anno passato alla Romanese. Giunto all’inizio degli anni Ottanta alla Sampdoria, venne ceduto in prestito per due anni di fila prima alla Fiorentina (1981-82) e poi alla Roma (1982-83), dove fece in tempo anche a vincere lo scudetto. Dopo questa parentesi si aprirà la fase della sua lunga permanenza a Genova coi doriani, con i quali collezionerà 358 presenze e metterà per 25 volte la palla in rete. Dodici stagioni che lo vedono andarsene trentaseienne dopo aver calcato per la prima volta il terreno del Marassi a ventiquattro anni ed essere diventato uno dei punti di riferimento fondamentali della Samp di Mantovani, che si aggiudicherà quattro Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, uno scudetto ed una Supercoppa Italiana, non agguantando la Coppa dei Campioni a causa di un bolide con cui Koeman, in finale, la consegnerà al Barcellona.

Le qualità tecniche ed atletiche che contrassegneranno questo lungo periodo, tuttavia, non sfioriranno con gli anni. La grande velocità ed il notevolissimo senso dell’anticipo che avevano fatto di Vierchowod un’icona del calcio blucerchiato, infatti, continueranno a mostrarsi ancora negli ultimi anni di carriera, quando – dopo una parentesi trascorsa alla Juventus e al Milan – si trasferirà a Piacenza. Nel club emiliano, infatti, il vecchio “Zar” ha trascorso un finale di carriera entusiasmante, che lo ha portato a ritirarsi all’età di quarantuno anni senza che praticamente nessuna delle sue eccezionali qualità fosse svanita. C’è da sperare che ce ne siano ancora di campioni come lui!


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