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Pillole sul Mondo dell’[ex] Industria dell’Informazione

Creato il 11 aprile 2014 da Pedroelrey

Alcune “pil­lole” sulle quali vale la pena, quanto meno, di fare una riflessione.

- Se fino a poco fa la crisi dei quo­ti­diani riguar­dava pre­va­len­te­mente il mondo occi­den­tale ora anche i cosid­detti paesi emer­genti, noti anche come Brics e/o Mint, tra­bal­lano ed ini­ziano a fare un bilan­cio sulle pro­spet­tive dell’[ex] indu­stria dell’informazione. È il caso dell’articolo “The Death of the New­spa­per Indu­stry” pub­bli­cato su «The Hindu».

L’analisi entra in pro­fon­dità su cause e con­cause della crisi anche da quelle parti e vale asso­lu­ta­mente il tempo di let­tura. Mi ha col­pito in par­ti­co­lare, mi è sem­brato un aspetto degno di nota, quando l’autore scrive:

In the digi­tal world howe­ver, new­spa­pers have very lit­tle infor­ma­tion on their rea­ders. Who does have bet­ter infor­ma­tion on readers/consumers/viewers? Face­book, Twit­ter and Goo­gle. Which is why, put toge­ther, they con­trol a lion’s share of the digi­tal adver­ti­sing mar­ket. […] It’s not sur­pri­sing that a new­spa­per — in which an edi­to­rial board deci­des what the rea­der should read— can­not com­pete with Goo­gle or Facebook.

- «Digi­day» riprende alcuni estratti di un recente speech di Michael Wolff. Nel com­plesso emerge una visione for­te­mente nega­tiva delle pro­spet­tive e non a caso l’articolo è inti­to­lato: “Michael Wolff: Online jour­na­lism can’t pay for itself”. Tra le diverse affer­ma­zioni quella che merita mag­gior atten­zione riguarda le capa­cità impren­di­to­riali dei gior­na­li­sti in rife­ri­mento al recente lan­cio di Vox e Re/code [valido anche per i casi di Pub­blico, Pagina99, e altro?] rela­ti­va­mente alle quali Wolff dichiara che:

There is not a chance in the world. It’s just pre­po­ste­rous. I don’t know what they’re thin­king, what they’re smo­king. Nobody knows any­thing about sel­ling an ad, nobody knows any­thing about aggre­ga­ting an audience. So I think this is, to put it kindly, a bubble

- Flurry pub­blica il tempo speso su inter­net in mobi­lità, ed altro, tra gen­naio e marzo di quest’anno. Emerge nel com­plesso una for­tis­sima pre­va­lenza dell’utilizzo di appli­ca­zioni. Aspetto che sicu­ra­mente è ancora mag­giore per quanto riguarda gli smartphone.

Ancor prima di Face­book è il gaming l’attività pre­va­lente. Il tempo dedi­cato alle noti­zie, all’informazione, è il 3% del totale, ultimo, come mostra il gra­fico di sin­tesi sotto riportato.

Com­ment is free.

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Pier Luca Santoro Pier Luca Santoro

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