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Piloti e pelati

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Piloti e pelati

Questo è l’ennesimo spot sessista segnalatomi da una mia lettrice. Viene pubblicizzato un prodotto informatico.

I protagonisti sono due testimonial: uno viene dal mondo dello sport e in particolare dei motori, l’altro viene dal mondo dello spettacolo.

Loro usano internet mentre alcune ragazze ovviamente rappresentate tutte come ochette in formato bomba sexy stanno giocando con un pallone come delle bambine. Non giocano a calcio ovviamente perchè secondo lo stereotipo di genere il calcio è roba da maschi.

La telecamera inquadra glutei, seni, avvolti da abiti succinti.

Paolo Cevoli un uomo di mezza età fa la parte del padre latino: l’uomo adulto che deve insegnare le tradizioni al “ragazzino”, nonchè quelle di guardarsi le “gnocche” anzichè stare appiccicato computer.

Sicuramente l’anziano poco avvenente non sa nemmeno usare il pc: per lui è più importante guardarsi “ragazzine” che hanno 30 anni meno di lui.

hai visto che roba!” esordisce Paolo come se si stesse trattando di carne da macello, anzichè di esseri umani. Ed ecco l’inquadratura e gl i ammiccamenti che ipersessualizzano ancora di più le ragazze rendendole ancora più prede sessuali.

Valentino Rossi fa la parte del ragazzino un pò innocente, lo stereotipo che secondo la cultura maschilista sarebbe quello del cretino che non capisce di donne perchè le reputa brave (anche se in tono un pò sessista) anzichè solo involucri di carne.

Il compito dell’uomo di mezz’età sarebbe quello di faglielo capire in modo più esplicito.”Sì ma perchè non le prendiamo anche noi queste…” gesticola cevoli mimando le rotondità femminili. Avete capito cosa dice dopo?

Sei matto noi siamo fastweb mica come tutti gli altri” risponde Rossi facendo un gioco di parole che allude a “tutti gli altri uomini“, utilizzando uno stereotipo che svilisce e appiattisce il genere maschile.

Alla fine dello spot una pallonata colpisce Valentino. Una di loro con un accento straniero le si avvicina. Parla un italiano stentato.

Scusami! posso avere la mia pelota?“. Per copione lei deve fare la parte di quella che non sa parlare correttamente facendo involontariamente allusioni tra “pilota” o “pelato”, consentendo al pelato di fare battute che relegano quest’ultima ad una oggetto sessuale da condividere.



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