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Piscina di Crema, scelta liberale del Pd

Creato il 25 settembre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Piscina di Crema, scelta liberale del Pd

La piscina di Crema ha offerto il trampolino per un balzo verso la progettazione dal basso, almeno secondo il consigliere di Rifondazione comunista Mario Lottaroli, che malgrado la delusione per la scelta liberista del Comune di Crema resta all'interno della maggioranza con tutto il partito. Rifondazione, assieme a Sel, che ha ottenuto il riconoscimento comunale delle unioni civili omosessuali, ha dato un'impronta di sinistra alla maggioranza che sostiene il sindaco Stefania Bonaldi, e dopo la decisione di Rifondazione di non appoggiare più il Pd nemmeno negli enti locali, si pone un problema in più per il centrosinistra cremasco. Infatti il governo Renzi, nato in una fase d'emergenza, dura più di quanto si prevedesse: il predecessore Enrico Letta puntava a due anni di mandato. Matteo Renzi vuole invece concludere la legislatura con la maggioranza sorta per dar fiducia a un governo ed eleggere un presidente della Repubblica dopo elezioni nazionali dall'esito enigmatico. Da un episodio nascerebbe così una nuova identità politica, legando Pd e Ncd, fissando un punto d'equilibrio che consentirebbe un successo elettorale vero e proprio senza snaturare il Pd.

Nella coalizione di governo però l'Ncd è da tempo a disagio, come pure soffre la sinistra, dalla minoranza Pd a Sel. In provincia Massimiliano Salini, eurodeputato di pretta impronta cremasca, lascia l'Ncd ed entra in Forza Italia, poche settimane dopo l'intervento di Renzi al meeting di Rimini. Il centrodestra cremasco potrebbe così rafforzarsi trovando una forza alternativa al Pd. In questo modo il mondo cattolico liberale viene di fatto provocato a una scelta di campo. A Crema le anime del centrodestra, divise alle primarie, potrebbero ricompattarsi.

il Pd non rinuncia però alla politica liberale. Da sinistra, non si vede la differenza tra chi voleva privatizzare e chi privatizza: esiste solo il pensiero liberale. Ma il risultato è che i gestori privati possono contare su "privatizzazioni assistite", facilitazioni da parte della mano pubblica, che si accolla i costi, mentre il privato coglie l'utile.

Le privatizzazioni, protesta Mario Lottaroli (Prc) non erano nel programma ma si fanno, il bilancio partecipato andava fatto ma non si fa. Il sindaco Stefania Bonaldi ha proceduto con energia e chiarezza, assieme a Scrp: il Comune è riuscito ad appaltare a un forte soggetto privato il centro natatorio Nino Bellini. Sport Management, che ha sede centrale a Verona, gestisce 35 piscine in Italia, tutte nel Nord e nel Centro Italia. Saranno privatizzati anche i parcheggi e l'illuminazione pubblica.

Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi nella conferenza stampa di stamattina e Pietro Moro, presidente della stazione appaltante (Scrp), hanno giustificato l'appalto della gestione con l'obbligo di fare investimenti per migliorare le strutture, garantire qualità del servizio con controlli ed eventuali penali se non rescissione in caso estremo, e mantenimento dell'occupazione.

E' questa una delle "buone pratiche amministrative" che ridanno fiducia agli elettori non più votanti e rianimano il centrosinistra, nella sua capacità di caratterizzarsi rispetto al centrodestra e al M5s? Non ideologia liberale, a sentire il discorso di Stefania Bonaldi stamattina, bensì pratiche efficaci. Il Comune potrà controllare e garantire.

Martedì, però, il sindaco Bonaldi riceverà la petizione di Rifondazione, Cub e Usb supportata da 400 firme raccolte all'ingresso della piscina e in città, al mercato: 400 persone che avrebbero voluto una gestione sociale e partecipata, perché la struttura, considerando il conto economico della sola gestione, non le rate dei mutui ereditati dall'amministrazione Bonaldi, chiuderebbe ogni anno in attivo.


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