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PIù che un ricatto, la lettera di Lavitola a Berlusconi, è una confessione. Che Berlusconi fosse un corruttore lo sappiamo da decenni, ha fatto la sua fortuna con la corruzione. Da Berruti in poi, ma anche prima.

Creato il 29 settembre 2012 da Slasch16

PIù che un ricatto, la lettera di Lavitola a Berlusconi, è una confessione. Che Berlusconi fosse un corruttore lo sappiamo da decenni, ha fatto la sua fortuna con la corruzione. Da Berruti in poi, ma anche prima.La lettera è una confessione delle malefatte che Lavitola ha commesso per conto di Berlusconi, come hanno fatto prima di lui Dell’Utri e Previti, solo che loro non hanno scritto una lettera, hanno incassato.
Per chi non ricordasse chi sia Massimo Maria Berruti è l’ufficiale della Guardia di Finanza che fece un controllo in Finivest durante il quale emerse non si sa cosa perchè Berruti si dimise dalla Guardia di Finanza e divenne un consulente Fininvest. Nel 1994 fu eletto alla Camera, fa parte del plotone di inquisiti e/o caondannati del Pdl.
Detto questo la lettera trovata nel pc di Lavitola ha fatto scoppiare un’altra battaglia tra Fini e Berlusconi, Fini ha accusato Silvio di essere un corruttore e Mavalà ha annunciato querele.
Quello che è strano è che Fini per accorgersi di che pasta fosse colui che l’ha sdoganato dal fascismo abbia dovuto attendere di essere attaccato sul piano personale con la casa di Monaco ed il cognato.
Se io, che sono un povero cittadino comune nemmeno tanto istruito, ero al corrente dal 1982 che Berlusconi era iscritto alla P2 sin dal 26 gennaio 1978 con tessera N° 1816, trovo strano che Fini non ne fosse al corrente.
E’ in politica da quando io, che ho 64 anni, avevo le braghe corte.
E’ vero che io compro dei libri e nel 1983 comprai un libro di Gianfranco Piazzesi: Gelli. L’ho ancora nella mia libreria.
In seguito mi feci una cultura su come il bravo imprenditore, più tardi nominato da qualche suo amico cavaliere del lavoro, su come costruì prima a Brugherio è poi la famosissima Milano 2.
Con i soldi della Banca Rasini. Una banca senza sportelli della quale era direttore il padre si Berlusconi in odore di mafia, pare che riciclasse i soldi delle cosche nel nord Italia.
Una grossa mano, al cavaliere, la diede anche la Cariplo nel web è pieno di articoli che ne ricostruiscono la storia, come racconto in questo post:

Una volta, con le minorenni, si limitava allo scippo di ville.Con l’aiuto di Previti

Quello che fatto Lavitola per conto di Berlusconi ormai è storia, si lamenta pure che il finanziamento di 400.000 euro per L’ Avanti, un giornale che vende 3 copie, altro non era che un rimborso dei soldi versti a De Gregorio.
Sappiamo già come e perchè cadde il governo Prodi, oltre alla responsabilità di un elettorato cieco, sordo, non informato, che ha seguito il flauto magico irresponsabilmente, vi furono episodi di corruzione continua. Compravendita di senatori come fosse il mercato delle vacche di qualche fiera di campagna.
Io non so se Lavitola sia un genio del male, per fare il bandito ci vuole un minimo di cervello anche se bacato, ma sono certo che nè a Previti nè a Dell’Utri passerebbe mai per la testa di scrivere una lettera che , in pratica, è una confessione.
Lavitola, mi perdoni, ma lei è poco attento, forse è troppo preso dalla bramosia dei soldi.
Non lo sa il motivo per il quale Berlusconi e Dell’Utri considerano Vittorio Mangano un eroe?
Perchè tenne la bocca chiusa sino alla fine.
Blocco immediatamente la sua obiezione: Mangano non sapeva scrivere, su questo ha ragione.
Ma Berlusconi e Dell’Utri hanno detto che Mangano i messaggi li mandava ugualmente, dei pensierini diciamo data la cultura del personaggio e per scriverli usava le bombe.
Lei, la bomba, l’ha messa nnell’hard disk del pc.
Il contenuto della lettere trovata nel pc di Lavitola lo trovate nel web, è solo una conferma di quello che tutti sappiamo già, l’unica novità è che dopo le orgettine anche Lavitola accusa berlusconi di essere irriconoscente.
Strano, di solito è di manica larga, basta chiedere a Previti, Dell’Utri, Mills, Berruti.
Forse Mavalà li citerà a testimoni a discarico, purtroppo Don Verzè ci ha lasciato altrimenti avrebbe testimoniato anche lui di quanto sia grande come filantropo Berlusconi.
Per completare l’operetta, il delirio nel quale ci costringono a vivere, ci manca solo che trovino una lettera nel pc del Card. Bagnasco, il moralizzatore dell’ultima ora, dove elenca tutti i servizi che il vaticano ha messo in atto per sostenere prima Berlusconi e poi la Polverini.
Guai se avesse vinto le elezioni del Lazio la Bonino favorevole all’aborto. Fortunatamente per impedire lo sfregio alla religione cattolica ha dato una mano pure il centrosinistra.



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