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Più prostitute per tutti

Creato il 14 febbraio 2011 da Demopazzia
Più prostitute per tutti
Si è discusso molto e a lungo di cosa avrebbe dovuto fare l’opposizione di fronte alle notizie che provenivano da giornali e procure sugli affari di Berlusconi. Se ne è discusso molto e a lungo ma inutilmente, visto che l’intero arco dell’opposizione è scomparso all’orizzonte, sommerso dai culi e dalle tette delle ragazze che entravano e uscivano ad Arcore e dalle telefonate fiume di Berlusconi, e nessuno ha trovato un modo per riemergerne.
Eppure io un’idea di quello che si poteva fare ce l’avevo: si chiama contropiede.
Lo so che sono alla seconda metafora calcistica in pochi giorni, ma se le può fare Matteorenzilobamafiorentino lo potrò fare pure io? No?
Contropiede, dicevo.
Esce fuori che Berlusconi va a puttane. Bene. Tu non puoi stare lì a puntare il ditino e farti dare del moralista. No, tu Bersani prendi e te ne esci con una bella proposta di legge per legalizzare e disciplinare la prostituzione. Una proposta di legge dove per esempio si crea un albo delle prostitute in cui si possano iscrivere tutte le donne (e gli uomini) che intendano esercitare la professione legalmente, in modo che sia lo stato a proteggerle e non il pappone di turno, in modo che sia lo stato a prendere parte dei soldi che i clienti spendono per avere un po’ di sesso e non i papponi di turno, in modo che questi soldi che lo stato prende siano restituiti alla comunità e quindi anche alle prostitute sotto forma di servizi e non utilizzati per finanziare un’organizzazione criminale. Un albo grazie al quale chi intende esercitare la professione debba sottoporsi a degli accertamenti medici, per la sua sicurezza e per quella di chi ci va. Una proposta di legge per impedire a sindaci come Tosi di emettere ordinanze dove si invitano i “cittadini perbene” a fare da delatori del caso nel loro palazzo ci sia qualcuna che accoglie i clienti, perché è una contraddizione con chi afferma che vuol combattere la prostituzione di strada e con chi dice che il Presidente del Consiglio in casa sua può fare quello che vuole, ma soprattutto perché per la strada chi rischia è la prostituta stessa, esposta ad ogni tipo di elemento atmosferico e ad ogni tipo di violenza. Una proposta di legge che concedesse automaticamente, se non la cittadinanza, almeno il permesso di soggiorno, alle prostitute che fanno quel mestiere sotto costrizione e decidono di denunciare, in modo da sottrarle al ricatto degli schiavisti e anche a quello dei clienti, che sono liberi di far loro tutto ciò che vogliono senza aver paura che queste ricorrano alla legge.
Ecco, sarebbe stato bello vedere un Pierluigi Bersani fare tutto ciò. Con che faccia Berlusconi e Ferrara, gli antipuritani, avrebbero potuto dire di no? Certo, la faccia come il culo per dire di no a tutto questo ce l’avrebbero avuta, ma poi sarebbero stati loro a dover spiegare perché quello che fa il Presidente del Consiglio non lo possono fare tutti gli altri.
Bersani, non solo ci avrebbe fatto una gran bella figura, ma allo stesso tempo starebbe tenendo per i testicoli Berlusconi, si sarebbe ripreso in mano la leadership di un centrosinistra allo sbando, e avrebbe reso un servizio al paese con una legge che oltre ad essere uno strumento di battaglia politica sarebbe stata anche utile e giusta.


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