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Più sole e atomo: la strategia energetica di Riad

Creato il 25 gennaio 2011 da Umotta76
Meno dipendenza dal petrolio, più energia da fonti alternative, in particolare dal sole e dall'atomo.
Partendo da altre premesse e altri scenari geo politici, arriva alla stessa conclusione della neccessità di diversificare le fonti energetiche anche il paese di re Abdullah, il più ricco al mondo per riserve petrolifere. Oggi, infatti, si trova davanti a un bivio: continuare a basare il proprio sviluppo sull'estrazione del greggio, rischiando tra pochi anni di non poter garantire i livelli di export attuali, oppure avviare nuovi progetti per differenziare le proprie fonti d'approvvigionamento e "salvaguardare" le riserve petrolifere.
La questione, riporta il sito web dell'emittente "Financial Times", è vitale per l'economia del paese del Golfo. Un recente rapporto governativo indica che nei prossimi 17 anni il fabbisogno energetico della popolazione saudita quasi triplicherà, passando da 3,2 milioni di barili al giorno a 8 milioni, che è pressapoco il dato della produzione attuale. Il rischio è che la maggior parte delle risorse debba essere destinato al mercato interno, riducendo le esportazioni di greggio sulle quali il paese ha finora fondato la sua ricchezza.
"Le esportazioni di petrolio e la crescita economica saranno frenate se non ci sarà un incremento di energia prodotta da altre fonti", ha affermato Hashim Yamani, presidente della Città di re Abdullah per l'Energia atomica e rinnovabile. La strategia di Riad di diversificare le fonti d'approvvigionamento energetico risponde quindi alla crescente domanda interna. Negli ultimi mesi i vertici di Riad hanno discusso con Mosca la firma di un progetto di accordo di cooperazione per lo sviluppo di energia nucleare a scopi civili.

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