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Plan 9 from Outer Space

Creato il 25 giugno 2015 da Nehovistecose

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Regia di Edward D. Wood Jr.

con Gregory Walcott (Jeff Trent), Mona McKinnon (Paula Trent), Duke Moore (Tenente Harper), Tom Keene (Colonnello Edwards), Tor Johnson (ispettore Clay), Vampira [Maila Nurmi] (ragazza), Bela Lugosi (l’anziano), Carl Anthony (poliziotto Larry), Paul Marco (poliziotto Kelton), Dudley Manlove (Eros), Joanna Lee (Tanna), The Amazing Criswell [Jeron Criswell King] (se stesso).

PAESE: USA 1959
GENERE: Fantascienza
DURATA: 78’

In un cimitero alcuni morti si risvegliano e aggrediscono i vivi. Riuscirà il bell’aviatore Jeff a difendere la mogliettina e a scoprire che la colpa è di un diabolico piano alieno (!) atto a sensibilizzare i terresti in merito alla corsa agli armamenti della Guerra Fredda?

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Giudicato – ingiustamente – il film più brutto del mondo, girato da un regista considerato – di nuovo ingiustamente – il peggiore di tutti i tempi, è un horror fantascientifico girato con quattro soldi che, alla morte del suo autore (1978), fu riscoperto e rilanciato come primo cult movie della storia. Vero o meno, è certamente il primo a fare propria la definizione di trash nel senso che intendiamo oggi. (Quasi) nulla funziona in questo b movie per eccellenza: messa in scena sommaria (tre o quattro set in tutto), regia naif, attori di iperbolico dilettantismo, nessuna logica nella trama, dialoghi senza senso (quelli tra i due poliziotti sono puro cinema dell’assurdo), effetti speciali risibili (mitica la scena in cui si vedono i fili che tengono su il disco volante – ma quello è il meno). La cabina di pilotaggio dell’aereo sembra la sala d’aspetto di un dentista, quella dell’astronave ha le tende (!) al posto delle porte. Wood, anche montatore, accosta – male – immagini documentarie o rubate da altri film (quelle in cui si vede l’esercito) a sequenze girate ex novo, creando incredibili effetti di ridicolo involontario. Eppure, nonostante tutto, il film intenerisce per la convinzione con cui è girato, per gli intenti pacifisti appiccicati con lo sputo, per come crede nel cinema come forma artistica di artigianato operaio. E che dire della scelta di tenere le poche scene interpretate da Bela Lugosi, amico di Wood, mancato durante le riprese? Il regista chiamò a raccolta il chiropratico della moglie, tale Tom Mason, e gli fece fare le scene che non poté fare l’ex Dracula: ovviamente la somiglianza tra i due era nulla, e dunque Mason appare sempre col mantello da vampiro (?!) sul volto.

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Apoteosi trash? Certo, ma anche bella metafora di un modo di fare (e di essere) genuino e umano, in cui si privilegiavano i sentimenti, si dava lavoro a sfigati e freak che altrimenti sarebbero stati disoccupati (l’ex presentatrice Vampira, il lottatore Tor Johnson, lo stesso Lugosi, oramai in rovina) e si continuava a fare cinema nonostante le più tragicomiche peripezie produttive. La seconda parte è noiosa e perde molto rispetto alla prima, decisamente più spassosa nella lucida follia che regna su tutto. Nel 1993, con Ed Wood, Tim Burton raccontò la realizzazione di questo film e finalmente rese giustizia a un personaggio che vale la pena ricordare. Se non altro per la sua totale abnegazione a un’arte – quella cinematografica – che spesso non ripaga minimamente gli sforzi e le fatiche. Il prologo e l’epilogo sono affidati al “futurologo” Criswell, noto perché non azzeccava mai una predizione. Anche lui, quindi, un personaggio in perfetto Wood Style. È uno dei primi film che mise in crisi i recensori: è un brutto film? si. È noioso? Affato. Intrattiene? Si, e visto con lo spirito giusto fa anche molto ridere. È costato fatica e impegno? si. Dunque, va apprezzato? Insomma, che voto dargli? Ai posteri l’ardua sentenza. Noi, nonostante le due palle (quelle della recensione!), ve lo consigliamo.

Voto



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