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Player of the Year 2012 tra sorprese e usato sicuro

Creato il 29 novembre 2012 da Rightrugby
Player of the Year 2012 tra sorprese e usato sicuro L'annuncio della shortlist dei candidati 2012 per il prestigioso "IRB Player of The Year Award" offre qualche spunto di riflessione.
Prima di arrivare ai nomi, chi sono i giudici e che criteri adottano per la nomina, tanto per inquadrare le eventuali critiche?
E' un panel di giudici indipendenti - niente funzionari membri di federazioni per intenderci, men che meno giornalisti, pfiuu - tutti ex giocatori che assommano oltre 500 caps e quattro Coppe del Mondo, guidati dalla leggenda australiana John Eales (Mister Nobody, 'cos Nobody is perfect): sono Will Greenwood, Gavin Hastings, Raphaël Ibanez, Francois Pienaar, Agustín Pichot, Scott Quinnell, Tana Umaga, Paul Wallace.
Il criterio? Semplice, guardarsi TUTTI i Test Match di primo livello disputati del 2012, appuntarsi i nomi e discuterne tra loro e votare. Sufficiente per spegnere sul nascere le solite critiche provincial gné gné  sulle scelte? Ovviamente no, ci mancherebbe.
I nomi emersi: Richie McCaw e Daniel Carter, Fredrick Michalak, Owen Farrell.
Prima impressione a caldo, è  un mix di nominativi "estremo". Da un lato vanno sul sicuro, tanto da far pensare a una annata effettivamente poco ricca di spunti individuali prevalenti,  dominata com'è da un collettivo (Tutto Nero), mentre si cercano eredi a una generazione culminata nel recente mondiale; in modo apparentemente paradossale, in un periodo di cambiamento ci si rifugia  sull' "usato sicuro". Dall'altro emergono sorprese così eclatanti da rimanere a grattarsi la testa perplessi.
- McCaw, 31 anni, ha già vinto l'Award nel 2006, 2009 e 2010; di certo con lui non sbagli. Nella motivazione alla sua nomination, la Irb insiste sul fatto che lui "continues to raise the bar",  ma alla fine il traguardo significativo nel 2012 è il 100' cap come capitano degli All Blacks. Un premio alla carriera più che al suo 2012. Un quarto (probabile) titolo sarebbe consacrarlo alla leggenda e elevarlo al traguardo di miglior giocatore di tutti i tempi. Non lo troveremmo esagerato, noi che ne abbiamo sovente criticato  il modo di giocare.
[inciso OT: solo i quacquaracquà proni al politically correct e i  freudiani dal ditino alzato  -o i cretini -  scambiano le critiche professionali motivate altrui per lesa maestà o mancanza di rispetto; noi consideriamo un onore e privilegio il semplice aver visto McCaw giocare dal vivo, e lo stessissimo approccio teniamo con altri campioni minori italici ora agé; e chi deve intendere intenda].
- Altro "usato sicuro" è Dan Carter, vincitore dell'Award nel 2005: è pur sempre il primo marcatore di tutti i tempi nei Test Match. Una carriera come la sua meriterebbe il doppio titolo, ma darglielo proprio nell'anno in cui è rimasto fuori per infortunio per gran parte della stagione e si edificano le gerarchie tra suoi eredi, Cruden e Barrett, iniziando a percepire che forse non è più del tutto indispensabile? ('a ridaje, 'o vedi allora quanto manchiamo di rispetto? Pensa, stiamo usando a bella posta parole da altri pubblicamente spese...).
- A mio avviso l'unica scelta pienamente sensata nell'ottica di premiare il migliore nell'anno in corso, la scelta cui va il mio personale convinto endorsement  è quella di Michalak. "L'uomo dei due Mondi" ha brillato sia al Sud con gli Sharks che al Nord con Tolone, e ha dato una impronta indelebile al suo rientro nei Bleus in questo novembre, dopo anni di dimenticatoio. Il maggior problema di questa nomination?  Il Player of the Year 2011 è stato un altro francese, Thierry Dusatoir.
- E siamo arrivati alla "pietra dello scandalo" Owen Farrell. "Who is Owen Farrell" (in foto), fan gli spiritosi sul Tumblr i soliti tifosi neozelandesi, anche loro sempre pronti a stracciarsi le vesti per lesa maestà. In effetti la domanda sorge spontanea, non chi è ma che ha fatto di così eclatante il giovane apertura-second five eight dei Saracens quest'anno?
La Irb loda la sua scalata dal Junior Championship nel 2011 al ruolo di protagonista nel Six Nations 2012, mettendosi in evidenza come cecchino: il ragazzo potrebbe raggiungere i cento punti marcati in Test in un solo anno, contro gli All Blacks, non sarebbe male in effetti per un debuttante. E' abbastanza? E' una scelta che pare più un "occhio alla promessa", un "circoletto rosso" attorno al nome: "However, he has plenty of time on his side", si legge difatti nella stessa motivazione Irb.
Senza criticare l'indiscutibile panel (sennò saremmo piccini quanto chi insinui loro motivazioni "altre" ) e focalizzandoci sulle ragioni, ci paiono TUTTE e non una sola, macché "politiche" piuttosto scelte per esclusione, in un anno di rugby non eclatante, dominato da un preciso "collettivo".
Tra i neozelandesi stessi dominatori della stagione, chi privilegiare quest'anno? Come nomini, escludi: premiare la crescita di Kieran Read, lo straordinario standard medio di Conrad Smith o il numero di mete di Israel Dagg? Forse non c'è nessun sudafricano, ad esempio Ruan Pienaar, perchè han preferito inserire una "promessa" come Farrell rispetto a un altro "cavallo di ritorno" come quello francese? Ha pesato così tanto il tonfo gallese di questo novembre, da non trovar nessun nominato tra i  vincitori dell'ultimo Grand Slam al Six Nations? Dan Lydiate Man of the Match contro la Francia, o Warburton, Faletau, Halfpenny ...

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