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Pokerstars.com, Fulltilt.com e Absolute poker chiusi per frode fiscale. I più grandi siti di poker online americani chiudono i battenti.

Da Squid

Frode bancaria, riciclaggio, gioco d'azzardo illegale. Queste le accuse con cui l'FBI in USA chiude i maggiori siti web di poker online PokerStars, FullTilt e AbsolutePoker, questa mattina i primi arresti.

Ancora increduli i giocatori di poker dei network incriminati che, da ormai diverse ore, trovano il logo del ministero della giustizia americano e dell'FBI sui domini di:

  • FullTilt.com
  • PokerStars.com
  • AbsolutePoker.com

Sembra proprio che il denaro abbia dato alla testa a qualcuno; le tre più grandi e famose Poker Rooms del pianeta hanno già chiuso i battenti ai giocatori americani, che si trovano a non poter né giocare né prelevare fondi dai propri soldi. Questa mattina sono scattati i primi arresti.

Documento del Governo che spiega le motivazioni dell'arresto e della chiusura dei siti di Pokerstars, Fulltilt e Absolutepoker.

Sono 11 le persone contro cui il procuratore di New York ha lanciato mandato di cattura, e tutte coinvolte nella gestione illecita della parte finanziaria delle aziende di poker online: Isai Scheinberg, Paul Tate, Raymond Bitar, Scott Tom, Brent Beckley, Nelson Burtnickl, Ryan Lang, Badley Franzen, Ira Rubin, Chad Elie e John Campos.

Nel documento si menzionano oltre 75 conti bancari impiegati dalle aziende per effettuare spostamenti di denaro. I nominativi sono direttamente quelli dei fondatori delle Poker Room in questione e coinvolti nei fatti.

Le accuse sono niente di meno che frode bancaria, gioco d'azzardo illegale e riciclaggio di denaro sporco.

“Mentivano alle banche riguardo la vera natura del loro Buisness”, spiega Janice K. Fedarcyk, Assistente Direttore-in-Carica del FBI, “Qualcuno degli accusati ha trovato banche disposte ad assecondare la legge in cambio di un compenso”.

CONTI BANCARI GESTITI PER CONTO DI TERZI

Altri soggetti invece, fra cui Ryan Lang, Ira Rubin, Bradley Franzen e Chad Elie, avrebbero gestito conti bancari americani per conto delle aziende operanti nel campo del poker. Essi avrebbero tenuto segrete informazioni importanti alle banche riguardo la provenienza del denaro, spesso nascondendola con la creazione di false corporations e siti internet per nascondere i pagamenti alle compagnie di poker.

Come esempio citato nel documento, si menziona una transazione che risale al Maggio del 2009 riguardante il sito PokerStars in cui le transazioni effettuate a beneficio della compagnia tramite i conti bancari, erano invece desinate a nomi di altre aziende che nulla avevano a che fare con la poker room. Leggendo nomi fittizi, le banche non avevano ragione di bloccare i flussi di denaro.


Pokerstars, Fulltilt, Absolutepoker chiusi per truffa e frode in America.

COMPRAVANO PICCOLE BANCHE

Verso la fine del 2009, dopo che le banche e gli istituti finanziari avevano individuato e chiuso vari conti bancari fraudlenti usati dalle compagnie di Poker, Scheinberg e Bitar hanno ingegnato una nuova strategia con la quale non sarebbe stato più necessario mentire alle banche. PokerStars e Full Tilt sarebbero riuscite a convincere i direttori di alcune piccole banche che stavano andando verso il tracollo economico: questi piccoli istituti dovevano semplicemente muovere il denaro assecondando l’illegalità della situazione, in cambio avrebbero incassato enormi investimenti bancari da parte delle compagnie di poker che stavano aiutando. Campos, ad esempio, ha ricevuto un investimento di 10.000.000$ da parte di Elie ed un socio, investimento che avrebbe loro garantito più del 30% delle quote della banca. Campos avrebbe poi richiesto ed ottenuto anche un “bonus” da 20.000$ per il suo appoggio. In una mail, uno dei soci di Elie vantava di aver comprato, insieme agli altri soci, SunFirst, e di essere alla ricerca di altre tre o quattro banche da acquistare per processare i pagamenti.

CIFRE DA CAPOGIRO

Almeno tre miliardi di dollari riciclati in tutto. Circa 75 i conti bancari americani sotto accusa, distribuiti in ben 14 stati diversi. Cinque domini di siti web, utilizzati dalle compagnie per gestire il loro buisness illegale, e che ora sono sotto sequestro a tempo indefinito.
Gli accusati Campos ed Elie sono stati posti in stato di fermo già questa mattina rispettivamente a Saint George, Utah e Las Vegas, Nevada.
Le pene previste per questo genere di reati e che molto probabilmente attendono gli imputati si aggirano intorno ai 5 anni di reclusione, con importanti multe di centinaia di migliaia di dollari da pagare, per ciascuno dei reati commessi.

IN ITALIA NESSUN RISCHIO

Un problema che non dovrebbe tangere i giocatori italiani che giocano regolarmente su piattaforme garantite da AAMS, ma che sta sicuramente preoccupando tutti quei giocatori proprietari di un conto, specie su Full Tilt e Absolute, che ancora non si erano adeguate al mercato italiano e quindi sprovviste di questa licenza.
Per PokerStars.it infatti la questione è diversa: la room è a se stante e tutelata dalla legge italiana, e dal suo ingresso sul mercato nazionale ha impedito ai giocatori italiani di poter giocare sulla piattaforma .com, dove si trovano gran parte dei giocatori del resto del mondo. Sembra che ai cittadini americani si stia gradualmente impedendo l’accesso alle Poker Room, e c’è anche chi parla di due anni di stop.

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Fonte originale: Informazione e news.


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